1° luglio 1810
L'incendio dell'Ambasciata d'Austria a Parigi
|
L'incendio dell'ambasciata austriaca a Parigi fu un evento molto grave che avvenne durante i festeggiamenti organizzati dal principe di Schwarzenberg, ambasciatore austriaco in Francia, per celebrare l'unione di Napoleone I con la giovane arciduchessa Maria Luisa.
La festa fu allestita in una sala appositamente creata per l'evento nei giardini dell'ambasciata austriaca. Per la sua realizzazione vennero purtroppo impiegati materiali altamente incendiabili come legno ricoperto di tele cerate e catramate per renderle impermeabili all'eventuale pioggia e vernici, moquette alle pareti e sugli arredi e parquet in legno per il pavimento. Per la sera della festa venne organizzato un servizio di vigilanza con due sottufficiali e quattro pompieri con due pompe a mano che però, per non destare preoccupazioni negli invitati, vennero posizionate poco distanti, ma non in prossimità del padiglione. Poco dopo le 23:00, quando la festa e il ballo era nel pieno dello svolgimento, accadde l'inevitabile. Una candela troppo vicina ad una tenda, forse per un movimento improvviso, la incendiò. In poco tempo il fuoco coinvolse il drappeggio che decorava la sala. Uno degli invitati cercò di afferrare il tessuto in fiamme, ma fu un gesto inconsulto perché provocò un'ulteriore diffondersi delle fiamme. In pochi secondi tutto il panneggio che decorava il soffitto cominciò a bruciare con gli invitati che ancora affollavano la sala e in preda al panico. I vestiti ampi delle donne e le divise degli uomini, le cui spade risultarono di grande impaccio per la fuga, ostacolarono non poco il deflusso della folla. Molte donne rimasero ustionate alle spalle, lasciate nude dai vestiti, per la caduta di materiali in fiamme. In poco tempo nel padiglione si creò una confusione indicibile. Molte persone vennero calpestate da una folla terrorizzata, altre vennero investite da grandi lingue di fuoco che incendiarono i vestiti. Purtroppo anche il pavimento cedette alla pressione di una folla terrorizzata e questo rese ancora più difficile l'evacuazione. Lo stesso Napoleone diresse le operazioni di soccorso. Un breve passo dalle Memorie del generale Lejeune e in quelle di Constant, cameriere di Napoleone I.: “questo raduno di persone in fiamme era terribile da vedere. Riuscii a scappare facilmente dal primo, conducendo la contessa von Sandizell (de) e Madame de Mathis, che non avevano avuto incidenti, e tornai alla porta del soggiorno per salvare le vittime dal flagello che le stava divorando. Uno dei primi che ho potuto trascinare via è stato lo sfortunato principe Kourakin, ambasciatore russo, che era in uno stato orribile: una delle sue mani spogliate e insanguinate si è posata sul mio petto e lì ha lasciato tutta la sua impronta. Sotto il suo corpo giacevano diverse donne semibruciate; furono strappati con difficoltà dal mezzo delle fiamme, dove le spade degli uomini afferrarono le vesti e ostacolarono la liberazione. Ovunque, grida strazianti di dolore e disperazione venivano emesse dalle madri che chiamavano le loro figlie, dai mariti che chiamavano le loro mogli. Il giardino, illuminato come in pieno giorno, si riempì subito di gente che si cercava con grida forti, e fuggiva dal fuoco per mettere fuori i vestiti. Due madri, la principessa di Schwartzenberg e la principessa von der Leyen, spinte dall'eroismo della tenerezza materna, non trovando le figlie in giardino, si precipitarono sotto le fiamme per cercarle nel soggiorno in fiamme; la volta crollò su di loro e la principessa di Leyen, sola, riuscì a scappare per morire un'ora dopo." L'incendio venne domato solo verso le 4:30 dell'indomani. Le vittime furono un centinaio e tutte appartenenti all'alta nobiltà europea. Purtroppo i soccorsi si rivelarono inefficaci, non solo per l'impreparazione di quei pochi pompieri presenti, ma anche per la gravità dell'evento che ebbe delle dimensioni gravissime per l'inadeguatezza dei materiali usati per la realizzazione del padiglione. Tuttavia l'evento convinse l'Imperatore Napoleone a mettere mano alla riorganizzazione del servizio dei Pompieri parigini. Nel 1811 nacquero I Sapeurs-Pompiers di Parigi, circa 300 uomini addestrati e ben dotati di attrezzature, non più volontari, main corpo di professionisti che finalmente poterono dare un'adeguata protezione della città dal rischio degli incendi. |