Le tristi storie di Vincenza Noto e Remo Bretto
Come nasce
Tutto nasce da un viaggio compiuto da alcuni Soci di Pompieri Senza Frontiere, compiuto alcuni mesi fa a Caltanissetta. La delegazione nel compiere un viaggio sulle tracce di un partigiano nisseno, ma residente a Torino, deportato nel 1944 a Mauthausen e mai più rientrato. Per la sua memoria nel centro cittadino venne posizionata una "Pietra di Inciampo". In quella circostanza la delegazione entrò in contatto con i promotori del bellissimo progetto, tra i quali i responsabili dell'ANPI di Caltanissetta. L'incontro fu talmente bello ed emotivamente coinvolgente che venne spontanea la promessa di non lasciare che quel momento rimanesse unico, ma ripetibile attraverso altre iniziative. Ci si lasciò con la promessa di rivederci al più presto a Torino. Si decise così di creare un'iniziativa che vedesse coinvolte insieme le Sezioni ANPI di Caltanissetta e quella dei Vigili del Fuoco di Torino, un'iniziativa alla quale PSF avrebbe dato sostegno e piena collaborazione. Il progetto piacque molto ai vertici dell'ANPI torinese e così venne ripresa quella promessa fatta lo scorso anno. L'occasione fu quella di compiere sul territorio della Provincia di Torino, delle ricerche sulla figura di Vincenza Noto, per ricostruirne la vita e gli ultimi giorni di Vincenza, partigiana nissena che militava nel gruppo partigiano “Giorgio Davito”, operante sulle montagne della Val Soana nell'Alto Canavese. Vincenza perì per assideramento il 26 ottobre a Pian del Colle sul Monte Quinzeina nel Canavese, insieme ad una sua compagna di lotta, nel tentativo di un difficile ripiegamento per sfuggire ad un feroce rastrellamento messo in atto dai repubblichini e dai nazisti. Su indicazione dell'ANPI di Caltanissetta andammo nella cittadina in quei luoghi e con grande sorpresa e felicità si scoprì che il nome di Vincenza compare su un cippo fuori il cimitero, insieme a quello di tutti gli altri partigiani morti in quel rastrellamento. Scoprimmo anche che dello stesso gruppo partigiano faceva parte Remo Bretto, vigile del fuoco di Torino che aveva scelto di essere un partigiano. Remo morì in combattimento il 22 ottobre, quattro giorni prima di Vincenza, sempre durante quel feroce rastrellamento. La sorpresa della scoperta fu tanta e di grande felicità perché oltre ad aver scoperto il luogo del decesso di Remo, involontariamente si era creato il perfetto collegamento tra le due Sezioni ANPI e con loro e la nostra associazione, che da anni è impegnata nel mantenimento della memoria pompieristica. Così si è al lavoro per incontrarci a Torino nei giorni del 6 e 7 maggio 2025, in occasione dell'Ottantesimo anno della fine della guerra e per ripercorrere insieme i luoghi che videro protagonisti Vincenza e Remo, oltre ai luoghi simbolo della Liberazione di Torino, in cui fu fondamentale la partecipazione dei nisseni come Pompeo Colajanni (Barbato) e dei siciliani in genere come Vincenzo Modica (Petralia). |
"Raccontiamo"
Martedì 6 maggio 2025, nella Sala "Memoria delle Alpi" dell'Istituto Storico della Resistenza a Torino, si è tenuto l'incontro "Raccontiamo. 1944: Vincenza Noto e Remo Bretto – due vite per la Resistenza piemontese", organizzato dalla Sezione ANPI "Pensiero Stringa" dei Vigili del Fuoco e dall'Associazione Pompieri Senza Frontiere, con il prezioso sostegno dell’ANPI “Gino Cortese” di Caltanissetta. Questa iniziativa è stata il frutto di un meticoloso lavoro di ricerca storica condotto in collaborazione con l’ISTORETO (Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea Torino) e il Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà, teso a restituire alla memoria collettiva una patriota e un patriota che hanno sacrificato la vita per liberare il nostro Paese dalla dittatura e combattere contro il nazifascismo. La ricerca continua a portare alla luce le storie dimenticate di donne e uomini, molti dei quali siciliani e meridionali, che hanno scelto di spendersi senza riserve per la libertà e la democrazia, testimoni esemplari di cittadinanza attiva e responsabile per il bene comune. Chi erano Vincenza Noto e Remo Bretto Vincenza Noto, originaria di Mussomeli (CL), scelse di unirsi alla formazione partigiana “Giorgio Davito” operante in Val Soana, nel Torinese. La sua giovane vita fu tragicamente interrotta il 26 ottobre 1944, quando morì per assideramento al Pian del Colle, sul monte Quinzeina, durante un difficile ripiegamento per sfuggire a un rastrellamento nazifascista. Remo Bretto, un vigile del fuoco di Torino, militò nella stessa formazione partigiana. Il suo coraggio e il suo impegno lo portarono alla cattura e alla successiva fucilazione per rappresaglia il 22 ottobre 1944 a Corio, durante gli stessi tragici rastrellamenti che costarono la vita a Vincenza. L'incontro L’incontro che si è configurato come un importante momento di memoria collettiva e di profonda riflessione sul valore della libertà, della giustizia e del coraggio dimostrato da questi due eroi della Resistenza, ha visto la partecipazione di numerosi relatori che hanno contribuito a ricostruire e onorare le storie di Vincenza e Remo. Tra questi, Gabriella Pernaci (nipote di deportato), Barbara Berruti (direttrice ISTORETO), Daniele Lupo Jallà (Presidente Museo Diffuso della Resistenza), Nino Boeti (Presidente ANPI Torino), Maria Grazia Grippo (Presidente del Consiglio Comunale di Torino), Claudia Cammarata (Presidente ANPI Caltanissetta), Fortunato Moschini (Presidente ANPI VVF “Pensiero Stringa”), Enrico Cortese (Medico e autore di libri), Michele Sforza (Curatore Archivio Storico VVF Torino) e Alessandro Paola (Direttore Regionale dei Vigili del Fuoco del Piemonte). La moderazione è stata affidata ad Alberto Merlo. Il pomeriggio è stato arricchito da momenti di intensa emozione grazie alle letture di Amalia Piumatti e di Valter Rodriquez e alle esibizioni musicali di Bruno Tortia. Anche il Direttore Regionale dei Vigili del Fuoco, Alessandro Paola, ha voluto portare il suo saluto a nome della numerosa delegazione dei vigili del fuoco presenti, sottolineando il legame profondo tra il corpo e i valori della Resistenza. Nel corso del "racconto" è stato presentato il bel libro di fresca pubblicazione: "Una stella alpina per Enza", scritto da Enrico Cortese. Il racconto è stato di particolare emozione anche per la presenza della nipote e dei pronipoti di Remo Bretto, di Tommaso Stringa, fratello di Pensiero, al quale è intitolata la Sezione ANPI dei Vigili del Fuoco e di parenti di altri partigiani che militarono nel raggruppamento partigiano di Pompeo Colajanni (Barbato) e Vincenzo Modica (Petralia), due illustri siciliani che parteciparono alla Liberazione di Torino. La serata si è conclusa con una simpatica ed informale cena conviviale presso la sede dell'Associazione Nazionale dei VVF, accompagnata con dell'ottimo vino siciliano "Rosso Resistenza", offerto da Giuseppe Cammarata, Presidente dell'ANPI Provinciale di Caltanissetta. I luoghi L'iniziativa è poi proseguita mercoledì 7 maggio con la visita dei luoghi in cui Vincenza e Remo morirono: Frassinetto e la Frazione Berchiotto. La delegazione delle due Sezioni ANPI e dei Pompieri Senza Frontiere, sono state ricevute in forma ufficiale dal Sindaco di Frassinetto: Marco Bonatto Marchello, il quale ha avuto parole di particolare importanza per il ricordo delle due figure e della partecipazione delle genti della vallata alla lotta al nazifascismo e di sostegno dei numerosi partigiani presenti in zona e più in generale nella Val Soana. Sono stati depositati dei fiori davanti alle due lapidi che riportano i nomi di Vincenza e Remo e degli altri partigiani caduti con loro durante il feroce rastrellamento nazi-fascista. La giornata è poi proseguita ai luoghi di Torino dove il 6 maggio 1945 si svolse la grandiosa manifestazione per la conclusione della guerra e della lotta partigiana: Piazza Vittorio Emanuele in primo luogo, poi Corso Cairoli, Via Po, Porta Nuova, che vide protagonisti altri illustri siciliani come Colajanni e Petralia che guidarono l'entrata in città delle colonne partigiane. Una serie di iniziative che hanno destato in tutti una profonda emozione e che è stata anche l'occasione per conoscersi e per rafforzare oltre ai sentimenti di amicizia, anche quella indispensabile rete antifascista, oggi più che mai necessaria. |
Alcuni momenti del "Racconto" del 6 maggio
Alcuni momenti della visita ai luoghi del 7 maggio
Chi erano Vincenza e Remo