1° settembre 1928
Il grandioso Concorso-Convegno Pompieristico Internazionale
di Michele Sforza
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I Concorsi-Convegni pompieristici che si tennero in Italia a cavallo dei secoli XIX e XX, rappresentano uno dei soggetti di studio appartenente alla fertile storia dei vigili del fuoco, non ancora pienamente esplorati dagli studiosi. Infatti solo recentemente un ristretto stuolo di appassionati si sono avventurati in questo terreno inesplorato ma affascinante, che racchiude in sé, e qui sta la straordinarietà dell’argomento, tutta l’essenza della genesi dei vigili del fuoco.
I concorsi - convegni non sono stati avvenimenti avulsi dal contesto generale dell’evoluzione del soccorso, ma sicuramente ne rappresentano uno dei momenti fondamentali e avvincenti di una bella storia e di un bel racconto conclusosi felicemente anni dopo, seppur a costo di tanti sforzi e sacrifici compiuti da diversi uomini illuminati e temerari per i tempi in cui la storia iniziò e si dipanò. Vicende lunghe oltre cinquant’anni, che si rivelarono poi determinanti per l’organizzazione di quella meravigliosa macchina del soccorso pubblico, nata nel 1939 con il nome di Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. La strada all’esplorazione di questa feconda vicenda è stata aperta a Torino con una conferenza storica dal titolo “I Concorsi – Convegni Pompieristici tra il 1800 e il 1900”, svoltasi nei giorni del 12 e 13 gennaio 2019, nelle prestigiose sedi del Comando Provinciale e del Palazzo Barolo. Due giorni di intenso studio in cui si sono alternati competenti relatori italiani e francesi. Due giorni destinati a dare, senza essere troppo enfatici, un importante “calcio d’inizio”. La storia di questo importante quanto fondamentale fenomeno, ebbe inizio a Torino nel 1887 con la "Mostra Internazionale di Macchine ed Attrezzi per Pompieri", la prima del genere in Italia. Fu un importante evento, non solo commerciale, ma fu soprattutto una grande vetrina per la capacità produttiva e tecnica del nostro Paese, nell’ambito dei mezzi antincendio. Ma quella che verrà ricordata come la più grande manifestazione pompieristica di tutti i tempi, ebbe luogo a Torino nel 1928. Nel settembre di quell’anno si celebrò l’80° anniversario dall’emanazione dello Statuto Albertino avvenuto il 4 marzo del 1848, per volere del re Carlo Alberto. Si celebrarono anche due altri importanti avvenimenti: il IV centenario della nascita del Duca Emanuele Filiberto e il X anniversario della Vittoria della Guerra del ’15-’18. Per celebrare gli importanti avvenimenti venne organizzata a Torino una grandiosa Esposizione Internazionale, voluta dal re Vittorio Emanuele III e dal duca d’Aosta. Ma le celebrazioni non si fermarono qui, Ve ne fu un’altra altrettanto importante e imponente per i numeri che si raggiunsero, perché la città per quattro giorni venne “festosamente invasa” da oltre duemila pompieri con oltre trecento autopompe provenienti da tutto il mondo, per prendere parte al Concorso-Convegno Pompieristico Internazionale. I torinesi si lasciarono coinvolgere di buon grado dalla grande e chiassosa kermesse, che vide nei giorni dal 1° al 4 settembre i momenti più intensi ed emozionanti di tutta l’esposizione, dove centinaia di pompieri si avvicendarono all’interno del solito «Stadium» esibendosi in esercizi corporei spettacolari, al limite del funambolismo, ed in simulazioni professionali quali l’estinzione di un violento incendio e il salvataggio di persone da un villaggio in fiamme, interamente ricostruito in muratura e cemento armato all’interno dello stadio. L’insieme della costruzione, la cui lunghezza complessiva superava i duecento metri, riproduceva in tutti i suoi particolari le più svariate tipologie di edifici che generalmente formavano una cittadina. Vi erano edifici pubblici, scuole, uffici, edifici privati, magazzini, stabilimenti industriali, case di civile abitazione, case rurali con fienile, persino una sala cinematografica. Nella circostanza i pompieri si esibirono nel famoso gioco dell’”Idro-ball”, una grande sfera in gomma che veniva sostenuta in aria da alcuni pompieri, mediante alcune lance da incendio che erogavano acqua a grande pressione. Le prove generali del gioco, compiute dai pompieri torinesi, fecero un tale scalpore che meritarono la celebre copertina della “Domenica del Corriere” del 26 agosto 1928, con un efficace disegno di Achille Beltrame. Ai momenti salienti ed emozionanti lo Stadium fece “il tutto esaurito” con non meno di sessantamila spettatori e moltissime autorità di rilievo italiane ed estere. La manifestazione ebbe anche grande valore dimostrativo della capacità organizzativa e professionale dei pompieri italiani. L’Italia in quegli anni poteva ritenersi al passo di molte altre nazioni non solo europee, sia per le capacità umane, sia per i mezzi antincendio: i notevoli sforzi economici per il mantenimento del servizio antincendio venivano ben ripagati in professionalità ed efficienza, nonché in sicurezza per la collettività e i beni privati e pubblici. Furono molti i consensi espressi dai Comandanti dei corpi esteri e dai giornalisti della stampa specializzata. Fu un unico enorme coro di approvazione. |