Non sono un eroe
Anno pubblicazione 2023
"Non sono un eroe - Memorie di un Vigile del Fuoco" di Roberto Ardizzone - PAV Edizioni
Nel panorama letterario contemporaneo emergono talvolta opere che catturano l'essenza di una professione attraverso le memorie personali di chi l'ha vissuta. "Non sono un eroe" di Roberto Ardizzone è uno di questi libri, un viaggio intimo e profondo nel cuore e nell'anima di un Vigile del Fuoco. Roberto Ardizzone, con la sua opera "Non sono un eroe", ci invita a esplorare la vita di un uomo che ha dedicato la sua esistenza al servizio degli altri, non per la ricerca di gloria o riconoscimenti, ma per una profonda vocazione di aiuto e protezione. Attraverso le pagine del suo libro, Ardizzone condivide con noi le sue esperienze, i suoi pensieri e le sue emozioni, svelando la realtà di un lavoro che è tanto eroico quanto umano. La narrazione si snoda tra ricordi di interventi drammatici, momenti di riflessione e aneddoti personali, offrendo al lettore una prospettiva autentica su cosa significhi essere un vigile del fuoco. Ardizzone non si dipinge come un eroe, ma come un uomo comune con pregi e difetti, paure e coraggio, che ha affrontato ogni giorno la responsabilità di salvare vite umane. Il titolo stesso, "Non sono un eroe", è una dichiarazione potente che sfida la narrativa tradizionale degli eroi. Ardizzone ci mostra che l'eroismo non sta nell'essere invincibili, ma nel confrontarsi con le proprie vulnerabilità e nel perseverare nonostante quest'ultime. È un messaggio che risuona con chiunque abbia mai affrontato sfide personali, ricordandoci che l'eroismo è nelle azioni quotidiane di chi lavora con dedizione e umiltà. Questo libro è un tributo a tutti i vigili del fuoco che, come Ardizzone, hanno vissuto la loro professione non come un mestiere, ma come una missione. "Non sono un eroe" è una lettura essenziale per chiunque desideri comprendere la complessità e la nobiltà del servizio prestato verso la cittadinanza, e per chi cerca ispirazione nelle storie di vita reale. Il nostro mondo non ha bisogno di eroi, ma forse semplicemente di persone capaci di mettersi al servizio degli altri con dedizione e umanità, come lo fanno ogni giorno migliaia di vigili del fuoco nel mondo. Grazie Roberto e buone lettura a tutti Il libro sarà anche acquistabile durante il Salone del libro di Torino 2024 con la presenza dell'autore il sabato 11 maggio. https://pavedizioni.it/prodotto/non-sono-un-eroe-memorie-di-un-vigile-del-fuoco |
Abbiamo posto qualche domanda all'autore.
Chi è Roberto Ardizzone?
Ex vigile del fuoco, attualmente in pensione, coltiva da sempre la passione per la scrittura e della poesia dialettale siciliana, ha pubblicato:
- 2016 Brevi racconti di uno scrivente, raccolta di racconti brevi;
- 2017 Peppe e Margherita. libro sulla figura di Peppe Schiera, un artista di strada perseguitato dal regime fascista. Con una raccolta di poesie in dialetto siciliano dell’artista;
- 2023, novembre, pubblica “Non sono un eroe” Memorie di un vigile del fuoco.
Ha frequentato per molti anni laboratori di scrittura creativa, come “Apertura a strappo”, “Parru cu tia” e altri, negli ultimi anni in particolare, il “New Book Club” con il quale tuttora spesso collabora.
Il suo innato senso dell’ironia lo porta a dire di se:
Non sono uno scrittore, ma uno scrivente che si diverte a scrivere e recitare, e per questo amo anche definirmi “Quasi un artista”
Ha portato in giri spettacoli di reading con la collaborazione del maestro chitarrista Francesco Maria Martorana sulla poesia di Ignazio Buttitta
Dedito al teatro da alcuni anni, fa parte della compagnia teatrale “Araldo del Vespro” partecipando a:
- La Passione di Cristo;
- Santa Rosalia al Capo;
- Orlando e Rinaldo, da pupi a realtà
- La Madonna del Lume
- Rita, Santa degli Impossibili
- I Beati Paoli, che continua con successo repliche
Da piccolo cosa rispondevi quando ti chiedevano cosa vuoi fare da grande e perché?
Rispondevo l’ingegnere edile, volevo costruire case e palazzi e questo fino all’età di undici anni, ma quando i miei genitori mi iscrissero alle medie, il plesso scolastico era accanto la caserma dei Vigili del Fuoco e fu amore a prima vista.
Da grande cosa risponderesti oggi quando ti chiedono cosa avresti voluto fare se non il pompiere?
Quello che faccio adesso da pensionato: scrittore e attore teatrale, passioni che ho sempre coltivato e desiderato sin da ragazzo e che ora essendo pensionato posso realizzare a tempo pieno.
Hai scritto nel libro che i tuoi figli ti hanno incoraggiato a raccontare la tua storia di vigili del fuoco, ma perché questo libro?
Il mio “Non sono un eroe” nasce dal desiderio di far guardare i Vigili del Fuoco da un’ottica diversa di quella a cui siamo abituati. Vuole dimostrare che per fare questo fantastico lavoro non bisogna essere eroi, ma ci vuole tanta passione, spirito di sacrificio e soprattutto tanta professionalità.
Qual è stato il più bel momento della tua carriera?
Ogni volta che ho potuto dire: oggi ho collaborato a salvare una vita umana!
Il più brutto?
Non ne parlo quasi mai perché è stato un momento tristissimo, quando non ho potuto salvare la vita, nonostante i miei sforzi, ad una ragazza di 17 anni che è morta mentre l’avevo tra le braccia! La consapevolezza di non essere Superman e quindi di non potere sempre, purtroppo, raggiungere lo scopo primario del pompiere: la salvezza della vita altrui.
Hai raccontato tutto o ci sono punti che non hai voluto raccontare? È stato difficile affrontare il ricordo di alcuni momenti?
No, non ho neanche pensato lontanamente di nascondere i miei pensieri e le mie emozioni provate nella mia lunga carriera, con le storie da raccontare avrei potuto riempire altri dieci libri, ma penso con ciò che ho scritto di essere riuscito a trasmettere quei sentimenti, quelle emozioni, che mi prefiggevo di far conoscere e spero di esserci riuscito.
Sei sicuro di non essere stato un eroe nella mente del gatto di Piazza Armerina?
È difficile poterlo ipotizzare, il gatto da questo punto di vista è uno strano animale, un cane si sarebbe fatto salvare con molta docilità, ma il gatto ha poca fiducia nell’uomo e nel caso specifico non mi è sembrato che abbia apprezzato il mio gesto. D’altronde un vigile del Fuoco quando riesce a salvare una vita che sia di un uomo o di un animale, non lo fa certo per farsi ringraziare né tantomeno per essere considerato un eroe!
Ti chiediamo due consigli. Il primo per un bambino che vorrebbe fare il pompiere e il secondo per un giovane vigile del fuoco che ha appena cominciato?
Al bambino direi di non avere troppa fretta di crescere e guardare sempre bene nel cassetto dei sogni che abbiamo nella vita in dono tutti che è sempre pieno, prima di prendere una decisione.
Al giovane vigile di essere sempre prudente nel prendere decisioni che potrebbe pagare caro, anche perché un pompiere morto non può aiutare nessuno!
Qual è la domanda che ti fanno più spesso e cosa rispondi?
È tra le domande che mi hai posto anche tu:
Cosa mi ha spinto a fare questo lavoro. Ma la risposta è semplicissima:
Leggi il mio libro e li troverai tutte le risposte.
https://pavedizioni.it/prodotto/non-sono-un-eroe-memorie-di-un-vigile-del-fuoco
Chi è Roberto Ardizzone?
Ex vigile del fuoco, attualmente in pensione, coltiva da sempre la passione per la scrittura e della poesia dialettale siciliana, ha pubblicato:
- 2016 Brevi racconti di uno scrivente, raccolta di racconti brevi;
- 2017 Peppe e Margherita. libro sulla figura di Peppe Schiera, un artista di strada perseguitato dal regime fascista. Con una raccolta di poesie in dialetto siciliano dell’artista;
- 2023, novembre, pubblica “Non sono un eroe” Memorie di un vigile del fuoco.
Ha frequentato per molti anni laboratori di scrittura creativa, come “Apertura a strappo”, “Parru cu tia” e altri, negli ultimi anni in particolare, il “New Book Club” con il quale tuttora spesso collabora.
Il suo innato senso dell’ironia lo porta a dire di se:
Non sono uno scrittore, ma uno scrivente che si diverte a scrivere e recitare, e per questo amo anche definirmi “Quasi un artista”
Ha portato in giri spettacoli di reading con la collaborazione del maestro chitarrista Francesco Maria Martorana sulla poesia di Ignazio Buttitta
Dedito al teatro da alcuni anni, fa parte della compagnia teatrale “Araldo del Vespro” partecipando a:
- La Passione di Cristo;
- Santa Rosalia al Capo;
- Orlando e Rinaldo, da pupi a realtà
- La Madonna del Lume
- Rita, Santa degli Impossibili
- I Beati Paoli, che continua con successo repliche
Da piccolo cosa rispondevi quando ti chiedevano cosa vuoi fare da grande e perché?
Rispondevo l’ingegnere edile, volevo costruire case e palazzi e questo fino all’età di undici anni, ma quando i miei genitori mi iscrissero alle medie, il plesso scolastico era accanto la caserma dei Vigili del Fuoco e fu amore a prima vista.
Da grande cosa risponderesti oggi quando ti chiedono cosa avresti voluto fare se non il pompiere?
Quello che faccio adesso da pensionato: scrittore e attore teatrale, passioni che ho sempre coltivato e desiderato sin da ragazzo e che ora essendo pensionato posso realizzare a tempo pieno.
Hai scritto nel libro che i tuoi figli ti hanno incoraggiato a raccontare la tua storia di vigili del fuoco, ma perché questo libro?
Il mio “Non sono un eroe” nasce dal desiderio di far guardare i Vigili del Fuoco da un’ottica diversa di quella a cui siamo abituati. Vuole dimostrare che per fare questo fantastico lavoro non bisogna essere eroi, ma ci vuole tanta passione, spirito di sacrificio e soprattutto tanta professionalità.
Qual è stato il più bel momento della tua carriera?
Ogni volta che ho potuto dire: oggi ho collaborato a salvare una vita umana!
Il più brutto?
Non ne parlo quasi mai perché è stato un momento tristissimo, quando non ho potuto salvare la vita, nonostante i miei sforzi, ad una ragazza di 17 anni che è morta mentre l’avevo tra le braccia! La consapevolezza di non essere Superman e quindi di non potere sempre, purtroppo, raggiungere lo scopo primario del pompiere: la salvezza della vita altrui.
Hai raccontato tutto o ci sono punti che non hai voluto raccontare? È stato difficile affrontare il ricordo di alcuni momenti?
No, non ho neanche pensato lontanamente di nascondere i miei pensieri e le mie emozioni provate nella mia lunga carriera, con le storie da raccontare avrei potuto riempire altri dieci libri, ma penso con ciò che ho scritto di essere riuscito a trasmettere quei sentimenti, quelle emozioni, che mi prefiggevo di far conoscere e spero di esserci riuscito.
Sei sicuro di non essere stato un eroe nella mente del gatto di Piazza Armerina?
È difficile poterlo ipotizzare, il gatto da questo punto di vista è uno strano animale, un cane si sarebbe fatto salvare con molta docilità, ma il gatto ha poca fiducia nell’uomo e nel caso specifico non mi è sembrato che abbia apprezzato il mio gesto. D’altronde un vigile del Fuoco quando riesce a salvare una vita che sia di un uomo o di un animale, non lo fa certo per farsi ringraziare né tantomeno per essere considerato un eroe!
Ti chiediamo due consigli. Il primo per un bambino che vorrebbe fare il pompiere e il secondo per un giovane vigile del fuoco che ha appena cominciato?
Al bambino direi di non avere troppa fretta di crescere e guardare sempre bene nel cassetto dei sogni che abbiamo nella vita in dono tutti che è sempre pieno, prima di prendere una decisione.
Al giovane vigile di essere sempre prudente nel prendere decisioni che potrebbe pagare caro, anche perché un pompiere morto non può aiutare nessuno!
Qual è la domanda che ti fanno più spesso e cosa rispondi?
È tra le domande che mi hai posto anche tu:
Cosa mi ha spinto a fare questo lavoro. Ma la risposta è semplicissima:
Leggi il mio libro e li troverai tutte le risposte.
https://pavedizioni.it/prodotto/non-sono-un-eroe-memorie-di-un-vigile-del-fuoco