Obiettivo Soccorso.
Anno pubblicazione 1996
Nei pensieri di ognuno di noi è difficile che non abbia trovato posto, almeno per una volta, una figura molto probabilmente famigliare eppure per molti aspetti sconosciuta: il vigile del fuoco, chiamato anche comunemente ed affettuosamente pompiere per quel suo irriducibile senso di umiltà, generosità ed umanità che da sempre lo contraddistingue.
Nell’immaginario collettivo ricorre sovente un modello di pompiere sempre alle prese con qualcuno da salvare, e con la faccia annerita dal fumo dell’irruente incendio che per fortuna è ormai alle sue spalle. Questa figura, se vogliamo anche un po’ retorica, non è sempre rispondente alla realtà, o perlomeno non rappresenta efficacemente ciò che il vigile del fuoco effettivamente svolge oggigiorno. Il suo mondo è certamente molto più complesso ed articolato. Innanzi tutto è una persona, uomo o donna che sia, che conosce ansie, paure ed emozioni, tutti stati d’animo comunque normalmente ricondotti sotto il suo controllo grazie alla sua preparazione professionale e all’esperienza, che sono i requisiti indispensabili per un’attività delicata come quella dei vigili del fuoco: un antieroe quindi. Una persona come tante che gioisce se porta a compimento un’azione positiva, viceversa si tormenta se il suo tentativo non riesce pienamente. |