I segni e i percorsi della memoria.
Pubblichiamo in questa sezione quegli avvenimenti, a volte anche drammatici, che hanno segnato una strada, una casa, un luogo e che ancora oggi possiamo "leggere" sui muri delle nostre case, sui monumenti, tra le strade e le piazze delle nostre città, sino ai luoghi più ameni del nostro Paese. Luoghi in cui ancora oggi sono riconoscibili, seppur in forma lieve, i segni del passaggio di quegli avvenimenti o manufatti visivi come monumenti, targhe e cippi, insomma segni piccoli ma tangibili come l'impronta lasciata sul selciato da uno spezzone incendiario della Seconda Guerra Mondiale, che ancora oggi e ogni giorno incrociandoli, ci ricordano che lì, proprio in quel punto, qualcosa è accaduto in qualche tempo del passato.
Queste indicazioni vogliono essere un invito a guardarsi intorno, a volte a terra e a volte in aria, per cogliere quei segni della memoria che ancora il tempo ci offre. Tracce ancora non cancellate che attendono solo di raccontarci qualcosa o almeno di immaginare cosa può essere accaduto ad un edificio, una strada.
Queste indicazioni vogliono essere un invito a guardarsi intorno, a volte a terra e a volte in aria, per cogliere quei segni della memoria che ancora il tempo ci offre. Tracce ancora non cancellate che attendono solo di raccontarci qualcosa o almeno di immaginare cosa può essere accaduto ad un edificio, una strada.
Foggia - Via A. da Zara e Palazzo Municipale
La città nei secoli ha subito devastanti distruzioni che ne hanno cambiato sempre e profondamente il volto.
Il terremoto del 1731 la rase completamente al suolo e i drammatici bombardamenti americani del 1943 non furono meno devastanti per la popolazione e per il tessuto urbanistico. Le successive ricostruzioni hanno cancellato quei segni, ma che tuttavia qualcosa è sopravvissuto. E' il caso dell'ingresso di un palazzo degli anni '30 del 1900 sulla cui bella cornice in pietra sono leggibili i segni lasciati dalle schegge di bombe e sulla facciata est del Palazzo del Municipio, dove voi sono altrettanti segni e un'inequivocabile scritta che segna il passaggio degli americani in città.
Il terremoto del 1731 la rase completamente al suolo e i drammatici bombardamenti americani del 1943 non furono meno devastanti per la popolazione e per il tessuto urbanistico. Le successive ricostruzioni hanno cancellato quei segni, ma che tuttavia qualcosa è sopravvissuto. E' il caso dell'ingresso di un palazzo degli anni '30 del 1900 sulla cui bella cornice in pietra sono leggibili i segni lasciati dalle schegge di bombe e sulla facciata est del Palazzo del Municipio, dove voi sono altrettanti segni e un'inequivocabile scritta che segna il passaggio degli americani in città.
Via Alberto da Zara
Palazzo Municipale
Torino - Corso Re Umberto I, 8
Tra i mesi di luglio e agosto del 1943, Torino venne sottoposta a durissimi bombardamenti alleati. Indistintamente vennero colpiti obiettivi civili e militari, come del resto tutte le altre città del nostro Paese colpite dalle bombe alleate. Su Torino vennero sganciate oltre trecentomila spezzoni incendiari, responsabili di centinaia di gravissimi incendi. Queste piccole ma pericolosissime bombe caddero in ogni dove. Alcune non centrarono gli obiettivi e terminarono la loro corsa sulla pavimentazione della città, lasciando per sempre la loro inconfondibile impronta esagonale. Una di queste impronte è tutt'ora visibile sul marciapiede di Corso Re Umberto I al civico 8.
Torino - Ponte Vittorio Emanuele I
Siamo a Torino e sul Ponte Vittorio Emanuele I, che superando il Fiume Po collega la Piazza Vittorio Veneto con il Corso Casale, con sullo sfondo la misteriosa chiesa della Gran Madre di Dio. Lasciandoci la Piazza Vittorio alle spalle, il quarto palo a sinistra, presenta due fori di entrata e due di uscita di due grossi proiettili. Sono i segni di qualche battaglia che nel 1945 vide contrapposti i nazi-fascisti con i partigiani della Resistenza.
Torino - Corso Palermo/Corso Novara
In Corso Novara angolo Corso Palermo a Torino, su una casa di civile abitazione sono ancora perfettamente visibili i segni di un conflitto a fuoco, sicuramente avvenuto nei giorni duri combattimenti per la liberazione della città dal nazifascismo.
Segni drammatici che lasciano supporre un duro conflitto tra partigiani e nazifascisti.
Segni drammatici che lasciano supporre un duro conflitto tra partigiani e nazifascisti.
Caltanissetta - Centro città
In Corso Vittorio Emanuele II angolo Corso Re Umberto a Caltanissetta, in pieno centro cittadino, una bellissima casa di inizi 1900, presenta ancora oggi dei segni evidenti di grosse scalfiture nei muri, prodotte sicuramente da schegge di bombe cadute sulla città durante l'ultimo conflitto mondiale.
Ortona (CH) - Porta Caldara
Siamo ancora nella Seconda Guerra Mondiale. Siamo a Ortona, un importante centro della provincia di Chieti. Uno dei luoghi simbolo del conflitto. Qui il 4 ottobre 1943 terminava la famigerata linea Gustav, una linea fortificata difensiva voluta dai tedeschi per ostacolare l'avanzata dell'esercito alleato.
Divideva in due l'Italia con le truppe tedesche a nord e gli Alleati a sud; si estendeva dalla foce del fiume Garigliano fino a Ortona, passando per Cassino.
Su un edificio di Porta Caldana e sul suo marciapiede sono ancora ben visibili i segni delle schegge e dei cannoneggiamenti tra le truppe contrapposte.
Divideva in due l'Italia con le truppe tedesche a nord e gli Alleati a sud; si estendeva dalla foce del fiume Garigliano fino a Ortona, passando per Cassino.
Su un edificio di Porta Caldana e sul suo marciapiede sono ancora ben visibili i segni delle schegge e dei cannoneggiamenti tra le truppe contrapposte.