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La biblioteca.


In questa sezione riportiamo le schede di alcune pubblicazioni e opuscoli relativi alla millenaria storia dell'antincendio e della protezione della popolazione civile italiana. Invitiamo i nostri lettori a segnalarci i titoli delle pubblicazioni che non troveranno in questa biblioteca virtuale.
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| per sfogliare alcune immagini del libro |
2022
DOMENICO SCRIGNA. POMPIERE-FOTOGRAFO DI GUERRA
Michele Sforza

​Il difficile lavoro dei vigili del fuoco durante i terribili anni di guerra in Italia, fu ampiamente documentato da un combattivo gruppo di vigili-operatori, che quasi ovunque nelle nostre città, catturarono con l’occhio della macchina da presa, momenti di intensi avvenimenti spesso tragici, pochi di spensieratezza.
Uno di questi fotografi fu Domenico Scrigna (Alpignano 24 gennaio 1901, Torino 9 febbraio 1957), brigadiere dei vigili del fuoco di Torino e autore di una straordinaria raccolta di immagini fotografiche, oggi gelosamente custodita presso l’Archivio Storico dei Vigili del Fuoco di Torino, che forma il corpus principale dell’intero archivio fotografico.
Accompagnato dalla sua inseparabile macchina fotografica Leica, con cui produsse nei soli anni di guerra (1940/1945) circa 5.000 fotogrammi in bianco/nero (10.000 in totale dalla fine degli anni ’30 del 1900 al 1955 anno del suo pensionamento), ci tramanda un’opera senza dubbio la più esaustiva e straordinaria in assoluto oggi esistente in Italia sull’argomento, dalla quale percepiamo una realtà cittadina, quella di Torino, piegata ma non vinta dai duri attacchi aerei alleati.
Queste foto raramente ci fanno vedere i volti dei vigili. Li possiamo solo osservare di schiena, sempre rivolti verso il campo di azione, i volti verso il fuoco, i corpi nel fumo o curvi sulle macerie e sulle vittime da soccorrere, curvi sui loro attrezzi, spesso a mani nude. Raramente si sono concessi all’obiettivo di Scrigna. Ma quelle poche volte che è accaduto, da quegli sporadici fotogrammi che l’occhio dell’operatore ci ha offerto, possiamo quasi percepire tutta la disperazione e l’angoscia che essi provavano davanti a quelle enormi volute di fiamme e di fumo, davanti a crateri grandi come una casa, ai muri insormontabili di macerie. Muri da scalare e quasi conquistare a mani nude.
Domenico Scrigna, aiutato dai suoi inseparabili collaboratori: Paolo Coniglio, Angelo Colombatto e Riccardo Buono, fu anche presente negli intensi giorni che seguirono la Liberazione di Torino. Rimarranno indimenticabili le sue foto dei funerali del vigile del Fuoco Giuseppe Gibellino, uno degli ultimi partigiani a morire per la Liberazione di Torino, come le sue foto del 6 maggio del 1945, quando fotografò l’immensa e festosa folla di torinesi, i grandi dirigenti del CLN e tutti i gruppi partigiani che liberarono Torino, assiepati nell’immensa Piazza Vittorio Veneto, per l’attesissima cerimonia di consegna delle armi da parte dei partigiani, che segnò ufficialmente la conclusione della guerra.
Poi le immagini delle prime grandi sciagure del dopoguerra e degli anni ’50, con una Italia che faticava a rialzarsi dai drammi del conflitto e che già veniva messa a dura prova da enormi disastri naturali o provocati dall’uomo.
Ma Domenico ci regala anche attimi di spensieratezza e di leggerezza con le sue fotografie di bambini o di vigili del fuoco ritratti in momenti di stacco dalle angustie provocate da un difficile lavoro.
Tutto questo oggi è fissato in un volume a lui dedicato, scritto da Michele Sforza, Curatore dell’Archivio Storico dei Vigili del Fuoco di Torino. Una straordinaria selezione di 307 immagini, raccolte in 236 pagine, realizzate da Scrigna nell’arco di un trentennio, accompagnate da un testo in parte veritiero, in parte immaginato dall’autore, che ne ricostruisce un interessante ritratto.
Il volume sostenuto dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Torino, dall’Archivio Storico dei VVF e dall’Associazione Pompieri Senza Frontiere attraverso la sua sezione “Stati Generali – Eredità Storiche”, verrà pubblicato dalla Graphot Editore e sarà disponibile nelle librerie a partire dalla prima metà del prossimo mese di dicembre.
Il ricavato verrà destinato al restauro delle attrezzature fotografiche usate da Domenico Scrigna, oggi custodite presso l’Archivio Storico dei Vigili del Fuoco di Torino.

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| scarica la presentazione del volume |
2021
 E DOPO IL TUONO ARRIVO' IL BUIO E POI IL SILENZIO 
Michele Sforza


A sessantatré anni dalla tragedia del passaggio a livello di Rivarolo Canavese, in cui persero la vita quattro vigili del fuoco e rimasero feriti altri quattro, il volume con l’aiuto di efficaci immagini e documenti d’archivio, molti dei quali inediti, ripercorre cronologicamente l’incedere di quei tragici momenti, intrecciati con il racconto di semplici vicende personali immaginate dall’autore, avvenute prima e dopo il terribile incidente. 
Immagini e narrazioni cariche di emozioni, pietà, partecipazione corale e solidarietà, che ancora oggi a sessantatré anni di distanza, rappresentano per la comunità di Rivarolo un ricordo sempre vivo e mai sopito. 
La presente pubblicazione voluta dai Vigili del Fuoco Volontari di Rivarolo, con il fondamentale e determinante contributo dell’Archivio Storico del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Torino e dell’Associazione Pompieri Senza Frontiere - Stati Generali Eredità Storiche, vuole essere un omaggio alle vittime e ai sopravvissuti, nonché una testimonianza storica per non dimenticare il sacrificio di quattro valorosi vigili del fuoco, mai giunti sul luogo dove avrebbero dovuto espletare la loro importante missione di soccorritori.

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2020
TERREMOTO DELLA MARSICA. 
13 gennaio 1915, i Pompieri di Modena a Pereto (L'Aquila)
Tiziano Grandi

Il 13 gennaio 1915, a pochi anni di distanza dal devastante sisma che distrusse Messina e Reggio Calabria, di nuovo il terremoto si abbatte sul nostro Paese. Scosse che raggiungono una magnitudo di 5,7 gradi Richter colpiscono il centro Italia, al confine tra l'Abruzzo e il Lazio con epicentro nella conca del Fucino. Nel territorio marsicano, cittàdine come Avezzano o Gioia dei Marsi sono letteralmente rase al suolo. 33.000 saranno i caduti mentre decine di migliaia saranno i sopravvissuti sfollatdidalle abitazioni in rovina.
​Nella corsa degli aiuti, che vide protagonisti tutte le province italiane, a Modena fu affidato il paese di Pereto (AQ). Sotto il coordinamento del Comitato Provinciale di Soccorso, presieduto dall'allora sindaco di Modena Giuseppe Gambigliani Zoccoli, parte una missione di soccorso per la costruzione di un campo si accoglienza per le trenta famiglie del paese che persero la casa nel sisma. 

Il ritrovamento nell’archivio del Comando di Modena del fascicolo dedicato all’intervento dei pompieri modenesi in soccorso ai terremotati della Marsica e in particolare il manoscritto del diario della missione hanno spinto l’autore a ricostruire la storia di quei quattro mesi. Una storia di solidarietà che scorre sotto l’ombra incombente della prima guerra mondiale; l’opera dei civici pompieri mo- denesi, affiancati dagli operai della cooperativa falegnami, termina infatti il 26 maggio, due giorni dopo l’entrata nel conflitto del Regno d’Italia.

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2020
UN TRENO PER ... ZEVENBERGEN
​Giuseppe P. Mascherpa

Febbraio 1953, l'alluvione dell'Olanda
Le operazioni dei Vigili del Fuoco italiani in aiuto alla popolazione olandese colpita da una terribile alluvione.

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2020
I CONCORSI POMPIERISTICI TRA IL 1884 E IL 1961

Michele Sforza
​
I concorsi - convegni pompieristici che si tennero in Italia a cavallo dei secoli XIX e XX, rappresentano uno dei soggetti di studio appartenente alla fertile storia dei vigili del fuoco, non ancora pienamente esplorati dagli studiosi.

Infatti solo recentemente un ristretto stuolo di appassionati si sono avventurati in questo terreno inesplorato ma affascinante, che racchiude in sé, e qui sta la straordinarietà dell’argomento, tutta l’essenza della genesi dei vigili del fuoco.
I concorsi - convegni non sono stati avvenimenti avulsi dal contesto generale dell’evoluzione del soccorso, ma sicuramente ne rappresentano uno dei momenti fondamentali e avvincenti di una bella storia e di un bel racconto, conclusosi felicemente anni dopo,
seppur a costo di tanti sforzi e sacrifici compiuti da diversi uomini illuminati e temerari per i tempi in cui la storia iniziò e si dipanò.
Vicende lunghe oltre cinquant’anni, che si rivelarono poi determinanti per l’organizzazione di quella meravigliosa macchina del soccorso pubblico, nata nel 1939 con il nome di Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.

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2020
QUANDO SI CHIAMAVANO POMPIERI
Luigino Navaro


Quasi un secolo e mezzo di azioni eroiche per senso del dovere, di appartenenza per passione e solidarietà.
La storia polesana dei vigili del fuoco affonda le proprie radici XIX secolo e si intreccia profondamente alla vita del territorio. Il libro raccoglie molti documenti, alcuni inediti, che vengono documentati e accostati a un ricco apparato iconografico.
Le ricerche, che si sono svolte in Archivio di Stato o in archivi comunali, permettono di scoprire la storia di un corpo che, dal 1800 al 1939 è passato da comunale a nazionale e si lega da sempre a situazioni difficili per la vita della città.
Una cavalcata affascinante, che racconta situazioni che oggi appaiono incredibili. Come quando i vigili del fuoco, per correre a Lendinara, un paese distante poco più di una decina di chilometri da Rovigo, nel 1883 dovettero trainare la pompa in stazione coi cavalli, caricarla sul treno, fare il biglietto, arrivare a Lendinara, scaricare e iniziare la lotta col fuoco.
Il libro documentatissimo riporta anche fatti della storia cittadina che oggi pochi ricordano. Come il grande incendio del Teatro Sociale che, nella notte tra il 21 e22 gennaio 1902 distrusse lo storico edificio. O la tragedia del 4 novembre 1903 quando uno dei primi comandanti del corpo di Rovigo, Lodovico Golia, morì precipitando dalla torre Donà.
Era davvero un altro mondo. Oggi tanto è cambiato, in primo luogo la costante professionalizzazione, il continuo aggiornamento, la tecnologizzazione e la specializzazione del corpo. Ma non tutto è cambiato la pulsione, la molla fondamentale del pompiere è sempre quella. Salvare e soccorrere, a volte anche a costo della propria vita. 

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2019
DAI POMPIERI AI VIGILI DEL FUOCO
Alberto Ghiotto


“Dai pompieri ai Vigili del Fuoco“ è il titolo del fascicolo ed è anche il tema delle mostre temporanee che l'autore allestisce in occasioni di cerimonie ed eventi istituzionali del Corpo Nazionale VV.F., o in occasioni di feste organizzate dalle Pro Loco o altre associazioni di varie città.
Questa composizione vuole essere un’introduzione alla mostra, ma anche uno spunto per approfondire la storia dei Pompieri che oggi si chiamano Vigili del Fuoco.
All’interno, cliccando sull'immagine del libretto lo potrete scaricare, troverete anche alcune “curiosità“ come i motti tradotti dalla versione latina e con il numero assegnato ad ogni Comando Provinciale VV.F.

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2018
IL CONTRIBUTO DEI POMPIERI ITALIANI A TUTELA DELLA VITA E DEI BENI
Vincenzo Andò


Nessun libro di storia ricorda la straordinaria attività svolta, nella Prima Guerra Mondiale, dai Pompieri dei Corpi Civici e dai Pompieri del Genio d’Armata dell’E.I. questi ultimi arruolati, esclusivamente, tra i Pompieri in servizio in vari Corpi Civici in tutta Italia.
I Pompieri, sfidando impavidi incendi, scoppi ed esplosioni salvarono vite e risparmiarono dalla distruzione ingenti “beni” essenziali per l’Esercito combattente, impegnandosi con assoluto coraggio, competenza e totale dedizione al servizio e alla Patria.
Nel primo centenario dall’inizio della prima guerra mondiale, ho ritenuto doveroso 
ricordare quanti, per amor di patria o per dovere, parteciparono alla grande guerra che causò, in Europa, 9.033.035 morti e milioni tra feriti e invalidi.
Il 4 novembre 2018, ricorrendo il centenario dalla fine della prima guerra mondiale, ho voluto ricordare l’attività, a tutela della vita e dei beni, svolta dai Pompieri in zona di guerra ed in varie città italiane bombardate da aerei o navi austriache, in un momento in cui, per diversi uomini, il valore della vita era relativo.

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2018
SALVARE TORINO E L'ARTE
Elena Imarisio - Letizia  Sartoris - Michele  Sforza


Dove sono state nascoste le opere d’arte di Torino durante la Seconda Guerra Mondiale? Com’era organizzato il sistema di difesa civile? Come è stata salvata la nostra città dagli attacchi dei bombardieri inglesi? In questo libro vengono narrate le storie inedite di salvaguardia del patrimonio artistico e culturale di Torino, le azioni di salvataggio della popolazione operate dai Vigili del Fuoco e i numerosi attacchi subiti
dalla città.
Grazie ad un capillare e attento lavoro di ricerca effettuato tra le preziose carte degli archivi torinesi e alla consultazione di una ricca bibliografia, è stato possibile recuperare le informazioni riguardanti gli interventi di difesa dell’immensa ricchezza cittadina.
Ecco come sono state salvate la popolazione e l’arte di una città spesso associata all’industria, ma che per coloro che la conoscono meglio è custode di cultura, storia e reperti unici.

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2014
LA CITTA' SOTTO IL FUOCO DELLA GUERRA
​Michele Sforza

La prima stampa di questo libro uscì a sei anni di distanza da un volume dedicato alla storia dei Vigili del Fuoco dalle origini (1442), quando una città (Torino) al pari di molte altre diede vita a una prima forma di organismo di vigilanza e intervento, fino al secolo XX. E come nel caso precedente anche questo testo, che oggi viene ristampato in forma aggiornata, si avvale di un apparato fotografico e documentale  notevolissimo e per la maggior parte inedito, proveniente dall’Archivio Storico dei Vigili del Fuoco del Comando di Torino. Qui l’autore affronta un momento storico tragico e doloroso: le distruzioni della seconda guerra mondiale e la risposta organizzativa delle forze di soccorso.
Gli anni quaranta segnano, infatti, una cesura netta nell’opera dei vigili del fuoco, soprattutto in una città a marcato carattere industriale come Torino, tanto da far diventare la Protezione Antiaerea, una struttura in qualche modo parallela.
L’illusione di una facile vittoria, l’incubo dei bombardamenti, la lotta per la Liberazione, il crollo del regime sono visti con gli occhi di chi combatté una guerra senza armi, ma su un fronte altrettanto drammatico e pericoloso. Il libro racconta, infatti, come i vigili del fuoco non si fossero limitati all’assistenza dei feriti, al recupero delle salme e alla rimozione delle macerie, ma come e perché abbiano combattuto al fianco della popolazione, in che modo siano diventati, a prezzo altissimo, uno dei pochi residui punti di riferimento nel progressivo sfascio delle strutture statali ed evidenzia quanto questo impegno sia stato il frutto della tenacia dei singoli e l’espressione di un’organizzazione.

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2000
IL FUOCO E LA SINDONE
Lucia Vidal - Andrea Marangoni - Michele Sforza

La notte tra l'11 e il 12 aprile 1997 è stata una lunga e drammatica notte per Torino, una notte di paura e di angoscia, in cui molti cittadini sono accorsi ad osservare increduli e impotenti il proprio Duomo che bruciava in uno scenario infernale disegnato dalle fiamme e dal fumo che infuocava il cielo.

E' ancora forte il ricordo angosciato di quella notte, ma anche l'impegno e l'abnegazione dei Vigili del Fuoco di Torino, coadiuvati dai colleghi dei Comandi delle aree vicine, per salvare monumenti importantissimi e per sottrarre alle fiamme uno dei preziosi simboli della Cristianità.
Dalla mattina successiva iniziarono i lavori perché i danni subiti fossero riparati al più presto, perché le macerie fossero sostituite da uomini che lavorassero a opere di restauro e recupero, ma senza l'intervento dei Vigili del Fuoco oggi non potremmo parlare della Cappella del Guarini come monumento che ha riacquistato il suo antico splendore.
​Un intervento che ha segnato per sempre una pietra miliare dell'impegno dei Vigili del Fuoco nella salvaguardia e nel recupero di opere architettoniche di notevole interesse storico.

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1998
LA CITTA' SOTTO IL FUOCO
DELLA GUERRA
​​Michele Sforza


Questo libro esce a sei anni di distanza da un volume dedicato alla storia dei Vigili del Fuoco dalle origini (1442), quando una città (Torino) al pari di molte altre diede vita a una prima forma di organismo di vigilanza e intervento, fino a questo secolo.
E come nel caso precedente anche questo testo si avvale di un apparato fotografico notevolissimo e per la maggior parte inedito proveniente dall’Archivio Storico del Comando di Torino. Qui l’autore affronta un momento storico tragico e doloroso: le distruzioni della seconda guerra mondiale e la risposta organizzativa delle forze di soccorso.
Gli anni quaranta segnano infatti una cesura netta nell’opera dei Vigili del Fuoco, soprattutto in una città a marcato carattere industriale come Torino, tanto da far diventare la Protezione Antiaerea una struttura in qualche modo parallela.
L’illusione di una facile vittoria, l’incubo dei bombardamenti, la lotta per la Liberazione, il crollo del regime sono visti con gli occhi di chi combatté una guerra senza armi, ma su un fronte altrettanto drammatico. Il libro racconta infatti come i Vigili del Fuoco non si fossero limitati all’assistenza dei feriti, al recupero delle salme e alla rimozione delle macerie, ma come e perchè abbiano combattuto al fianco della popolazione, in che modo siano diventati, a prezzo altissimo, uno dei pochi residui punti di riferimento nel progressivo sfascio delle strutture statali ed evidenzia quanto questo impegno sia stato il frutto della tenacia dei singoli e l’espressione di un’organizzazione.

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1996
OBIETTIVO SOCCORSO
Stefano Rogliatti - Michele Sforza


Nei pensieri di ognuno di noi è difficile che non abbia trovato posto, almeno per una volta, una figura molto probabilmente famigliare eppure per molti aspetti sconosciuta: il vigile del fuoco, chiamato anche comunemente ed affettuosamente pompiere per quel suo irriducibile senso di umiltà, generosità ed umanità che da sempre lo contraddistingue. 
  Nell’immaginario collettivo ricorre sovente un modello di pompiere sempre alle prese con qualcuno da salvare, e con la faccia annerita dal fumo dell’irruente incendio che per fortuna è ormai alle sue spalle. Questa figura, se vogliamo anche un po’ retorica, non è sempre rispondente alla realtà, o perlomeno non rappresenta efficacemente ciò che il vigile del fuoco effettivamente svolge oggigiorno.

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 1994
1894 - 1994
​LA COMPAGNIA POMPIERI DI VENARIA REALE
​Michele Sforza


Per ritrovare i primi cenni di una struttura antincendi sufficientemente organizzata operante in Venaria bisogna risalire al 27 febbraio 1893 con la deliberazione da parte del Consiglio Comunale del Regolamento Organico sul servizio Pompieri, che ne sanciva la nascita. Venne definitivamente approvato il 28 febbraio 1895 dalla Giunta Amministrativa di Torino. 
Per ragioni a noi sconosciute purtroppo non è pervenuto sino ai nostri giorni il regolamento originale ma solo quello modificato, in base ad un riordino del servizio, effettuato con la delibera della Giunta Municipale nella seduta del 23 febbraio 1921. 
Ma riteniamo possibile che il regolamento sia rimasto sostanzialmente invariato; l'unico punto che ha sicuramente subito mutamenti, è quello riguardante le ricompense date ai pompieri per i servizi di soccorso effettuati. E' però possibile dedurre la paga originaria attraverso la lettura delle relazioni stilate dai Capi partenza al termine di ogni intervento di soccorso. 
Composto di 33 articoli il regolamento prevedeva l'articolazione del Corpo e dettava le condizioni minime da osservare per farne parte, nonché le norme da ottemperare sia per i graduati che per i pompieri semplici. 

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1992
​
POMPIERI - CINQUE SECOLI DI STORIA DI UN'ANTICA ISTITUZIONE
​Michele Sforza

​L'emozionante e pittoresca storia negli ultimi cinquecento anni di un'istituzione alla quale in ogni tempo e in ogni luogo è andata la simpatia e la gratitudine della gente.
Cinque secoli possono sembrare un lungo tempo, ma sono invece un periodo limitato se si considera che i primi tentativi dell’uomo di organizzare la difesa dal fuoco sono antichi quanto la sua storia. Questa ricerca risale al lontano 1442, quando una città, Torino, al pari di molte altre, diede vita ad una prima forma di organismo di vigilanza e intervento.

Foto

1991
OLTRE IL FUOCO

Nicola Colangelo
Foto

​| parte 1 |     |parte 2 |
1981
TERREMOTO '80: SUD CHIAMA
Luigi Zorza e Bruno Bertoglio

​Quando ci si trova davanti ad una grande calamità, è assai difficile riuscire a descriverla adeguatamente, nelle sue reali dimensioni e nella sua drammaticità, con la parola e con la penna.
Qualcuno ci si cimenta, a volte con scarsi risultati, poiché si tratta di una cosa che nessuna penna, nessuna parola avevano previsto, che nessuno aveva mai programmato.
Ma c'è qualcosa che non abbiamo ancora letto: le agghiaccianti impressioni, osservazioni, cronache di giovani Vigili del Fuoco, che hanno scelto di passare il Natale 1980 e il successivo Capodanno a scavare tra quelle macerie per salvare vite umane.
​Ai generosi protagonisti di questi episodi, menzionati e non menzionati nelle presenti testimonianze, il plauso e il grazie di tutti.

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Cosa dicono i nostri lettori



​Grazie per il vostro impegno, sarà un piacere di buona lettura come dai precedenti quaderni.

Vi ringrazio e mi complimento per il lavoro che svolgete con tanta passione, dedizione nonché professionalità.

Veramente interessante, per me è importante ricordare il nostro passato.

I contenuti sono davvero interessanti. Complimenti.

Grazie. Una miniera di informazioni storiche.

​Molte informazioni davvero utili.

Complimenti, ciò che pubblicate è uno scavo prezioso nello spazio tempo, un documento indagatore e rivelatore. Avete ampliato il perimetro di ricerca delle vostre indagini storiche. Mi aspetto da voi altre piacevoli sorprese. Buon lavoro.
Dario Reteuna.

Bel sito, Grazie.

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