Il terremoto del Friuli 45 anni dopo.
Sono trascorsi quarantacinque anni dalla sera del 6 maggio 1976, quando un violento sisma di magnitudo 6.5 della scala Richter, sconvolse il Friuli e molte zone circostanti, tanto da essere per la vastità dell’estensione territoriale, uno dei più gravi della storia italiana recente.
Alle ore 21.00 la terra friulana tremò talmente forte che in pochi secondi interi paesi vennero cancellati dalla geografia: Gemona, Artegna, Venzone, Buja, Majano, Tarcento, Meduno, Pinzano. 137 paesi coinvolti con 990 vittime e oltre 100.000 sfollati. Quelli che erano laboriosi paesi divennero cumuli di macerie.
20.000 case distrutte e 75.000 danneggiate. Un danno enorme per l’intera regione.
Immediatamente migliaia di vigili del fuoco da tutto il Paese si recarono sui crateri per fronteggiare l’enorme emergenza, aiutati da tantissimi giovani volontari e dagli alpini delle brigata Julia.
Il presidente del Consiglio Aldo Moro immediatamente nominò commissario straordinario per le zone terremotate Giuseppe Zamberletti e da quella esperienza, con il successivo terribile terremoto dell’Irpinia del 1980, grazie all’opera instancabile di Zamberletti, nacque la Protezione Civile italiana.
Purtroppo alle 18.31 dell’11 settembre, altre scosse riportò la regione nell’angoscia del terremoto, con una scossa di 5,8 gradi della scala Richter.
Alle ore 21.00 la terra friulana tremò talmente forte che in pochi secondi interi paesi vennero cancellati dalla geografia: Gemona, Artegna, Venzone, Buja, Majano, Tarcento, Meduno, Pinzano. 137 paesi coinvolti con 990 vittime e oltre 100.000 sfollati. Quelli che erano laboriosi paesi divennero cumuli di macerie.
20.000 case distrutte e 75.000 danneggiate. Un danno enorme per l’intera regione.
Immediatamente migliaia di vigili del fuoco da tutto il Paese si recarono sui crateri per fronteggiare l’enorme emergenza, aiutati da tantissimi giovani volontari e dagli alpini delle brigata Julia.
Il presidente del Consiglio Aldo Moro immediatamente nominò commissario straordinario per le zone terremotate Giuseppe Zamberletti e da quella esperienza, con il successivo terribile terremoto dell’Irpinia del 1980, grazie all’opera instancabile di Zamberletti, nacque la Protezione Civile italiana.
Purtroppo alle 18.31 dell’11 settembre, altre scosse riportò la regione nell’angoscia del terremoto, con una scossa di 5,8 gradi della scala Richter.