26 aprile 1986.
Chernobyl, il bagliore letale.
26 aprile 1986. Ore 1.23.
Un sabato notte. A Pripjat avrebbe dovuto essere una notte come tante altre; avrebbe dovuto essere, ma non fu così. All'1 e 23 della notte le poche persone ancora sveglie notarono uno strano bagliore levarsi a qualche chilometro da loro, proprio in direzione della centrale nucleare di Chernobyl. Un bagliore che minuto dopo minuto diventava sempre più vivido, sempre più imponente e sempre più vicino. Pripjat è a pochi chilometri dalla centrale. Era una città di 50.000 abitanti. Molti abitanti vennero svegliati da uno strano trambusto che proveniva dalla strada. Era la gente che si riversava in strada incuriosita dall'incendio e dalle sirene che andavano verso la centrale e che andava ad ingrossare sempre più la folla che cresceva lungo le sponde del Fiume del Pripjat. Un luogo privilegiato per vedere quello strano bagliore azzurrognolo che come un grande pennacchio aleggiava sulla centrale. Ma i cittadini ancora non sapevano cosa stesse succedendo. Erano troppo coinvolti dalla visione di quell'affascinante apocalisse che si stava sgranando davanti ai loro occhi, tanto attratti che nemmeno si rendevano conto dei materiali leggeri prodotti dalla combustione, altamente radioattivi, che avevano cominciato a galleggiare sulle loro teste e sui cieli dell'Ucraina, ma soprattutto tra i loro capelli, sulla loro pelle e dentro i loro polmoni. In quel momento all'interno della centrale il dramma era nel pieno dello svolgimento. Il reattore numero 4 era esploso disseminando tutt'intorno macerie, ferro, ma soprattutto grafite. Fuori decine di pompieri furono esposti a dosi enormi di radioattività, andando inconsapevolmente incontro ad una terribile morte. A causa degli effetti a lungo termine, i costi umani non potranno mai essere quantificati con certezza, ma sicuramente ammontano a diverse migliaia di persone. La nube radioattiva cominciò a "veleggiare" sui cieli di tutta l'Europa, Italia compresa. Dal giorno successivo e per diverse settimane vennero mobilitati i Nuclei Radiometrici di tutti i Comandi per misurare i livelli di radioattività del suolo e dell'aria del territorio italiano. Oggi 26 aprile 2021, sono trascorsi trentacinque anni da quella terribile tragedia. |