La storia di Frosinone.
di Danilo Valloni
La storia del servizio antincendio e di soccorso alla popolazione nella città di Frosinone vede di fatto la sua genesi negli anni 20 del ventesimo secolo, quello che ci arriva dal periodo precedente, distribuito negli ultimi tre decenni dalla fine del 1800, è solo una prima organizzazione spontanea su base volontaria. Il tutto ebbe inizio a causa di una serie di incendi di vaste proporzioni che durante il corso del 1927 colpirono importanti sedi pubbliche, numerose abitazioni private, autorimesse, botteghe caffè e magazzini.
Il primo si sviluppò il 26 giugno 1927 nell’edificio sede dell’Istituto Tecnico e del Regio Liceo ginnasio “Norberto Turriziani”, altri più lievi interessarono diverse parti della città ma l’ultimo, l’incendio più grave, si verificò tra la notte del 6 e 7 Novembre e interessò direttamente il palazzo del Governo e fu considerato fra gli eventi più drammatici della storia cittadina. Solo con il pronto intervento dei tantissimi cittadini, dei Carabinieri della vicina caserma, delle Camicie Nere della 119° Legione e dei soldati del 59° Fanteria fu possibile limitare in partenza i tantissimi danni grazie anche ad una pompa a mano fatta entrare immediatamente in funzione, ma nonostante gli sforzi, e data la scarsezza dei mezzi, l’incendio riuscì comunque a guadagnare gli spazi, a quel punto comunicata la notizia al Ministero degli interni, partirono immediatamente da Roma 4 automezzi dei Vigili del Fuoco attrezzati anche con una motopompa e un’autopompa. Arrivati in posto i Pompieri della capitale riuscirono, dopo diverse ore di intenso lavoro, a domare le fiamme e verso le quattro del mattino terminò l’opera di spegnimento. Tutti i soccorritori ebbero encomi e riconoscimenti per la generosa spontaneità e l’audacia non comune dimostrate. Il rogo però causò purtroppo ingenti danni allo storico edificio che era stato restaurato da poco e peggio ancora, dopo solo otto mesi, il palazzo andò di nuovo a fuoco. Questo e l’impressionante sequenza di incendi, tra cui i tre grandi dell’estate 1927, che fortunatamente non fecero registrare delle vittime, portò le autorità comunali davanti alla pesante esigenza di una soluzione all’annosa e irrisolta questione dell’istituzione di un servizio comunale di pompieri degno di un capoluogo di Provincia. La grave carenza di una appropriata organizzazione antincendio fece tornare all’ordine del giorno l’esigenza di dotare la città di mezzi adeguati e di un Corpo di Pompieri tanto che l’ingegnere Edgardo Vivoli e il consultore Gino Mosca furono inviati in missione in Piemonte, in occasione del Concorso Pompieristico Internazionale di Torino, con l’incarico di esaminare, scegliere e successivamente trattare con la Fiat l’acquisto del materiale antincendio per la città. Al loro ritorno in seno al Comune ci fu una consulta a livello amministrativo e alla fine delle discussioni, con ordine del giorno fu proposta finalmente l’istituzione del ‘Servizio Pompieristico nella città di Frosinone”. Purtroppo per i cittadini tutto questo laborioso lavoro non dette l’esito sperato in quanto le spese preventivate vennero ritenute dal podestà Antonio Turriziani troppo onerose per le casse del comune e l’amministrazione comunale si limitò all’acquisto della sola pompa a stantuffo oltre ad organizzazione il personale al solo livello comunale. La situazione rimase in stallo per diversi mesi ma si iniziò ad evolvere con l’insediamento del nuovo Podestà, l’avvocato Camillo Bracaglia, che il 25 agosto 1931 fece una richiesta di preventivo alla Fiat di Torino per l’acquisto di un autocarro attrezzi tipo Fiat munito di motopompa da incendio con carrello e relativi accessori. Appena due mesi dopo, e precisamente il 23 ottobre 1931 verrà acquistato il primo autocarro comunale dotato anche di tutti attrezzi antincendio in uso in quei anni. Con questo e con gli stanziamenti già inseriti nel bilancio di previsione per il 1932 vennero compiuti i primi passi per la nascita dei pompieri comunale di Frosinone. A quel punto il 9 Dicembre del 1931 a Frosinone, dopo l’ennesimo iter amministrativo, finalmente potrà nascere il Corpo Comunale del Vigili del Fuoco. Si dava mandato all’ingegnere Edgardo Vivoli, Dirigente dell’Ufficio Tecnico Comunale, di provvedere al ritiro della Milizia del materiale Pompieristico di pertinenza del comune e alla stesura del regolamento organico, disciplinare e di servizio per il Corpo dei Vigili del Fuoco di Frosinone. L’ingegnere Edgardo Vivoli sarà il primo Comandante dei Pompieri della Città e traghetterà i Civici Pompieri Comunali il 10 Ottobre del 1935, sotto l’egida delle Provincie, nel Corpo Nazionale dei Pompieri. In pratica i Corpi provinciali erano organismi dipendenti dalle Province dalle quali venivano amministrati. Appena quattro anni dopo, e precisamente il 27 Febbraio 1939, il tutto si trasformò nel CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO. A quel punto i Pompieri divennero, attraverso il Regio Decreto 27 febbraio 1939 n. 333, un Corpo Nazionale gestito direttamente dal Ministero degli interni. La nuova DGSA Direzione Generale dei Servizi Antincendi assunse direttamente il coordinamento dei Corpi Provinciali che vennero numerati in ordine alfabetico sulla scorta di quanto già organizzato precedentemente a livello Provinciale dal Corpo Nazionale Pompieri. Da lì a poco i Pompieri italiani, malgrado loro, si trovarono in prima linea a fronteggiare l’era bellica che colpì buona parte del nostro territorio e le località Frusinensi non furono da meno pagando anche loro a caro prezzo, in numero di vite umane, lo scotto della seconda guerra mondiale. Di fatto il cruento e ultimo bombardamento su Montecassino, che fece arretrare considerevolmente i Nazisti nel centro Italia, non fu nient’altro che uno dei tanti interventi che i Pompieri italiani dovettero in quel lungo e drammatico periodo affrontare. Con la fine della guerra, e con una nazione tutta da ricostruire, costrinse i Vigili del Fuoco di Frosinone ad impegnarsi di nuovo in prima linea attraverso una serie di compiti particolari tra cui la ricostruzione di parte degli automezzi che si erano distrutti dai bombardamenti, oppure ricercarli sul territorio perché requisiti dai Tedeschi in ritirata. Lo stesso discorso valeva per le sedi, anch’esse colpite dagli effetti disastrosi della guerra, ed anche qui i Pompieri Frusinati si misero di gran lena, e relativamente in poco tempo, ristrutturarono tutto quello che servì, da lì a poco, per ridare vita al servizio antincendio e di soccorso alla popolazione locale. Durante il 1961, oramai non più in linea con i tempi, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco fu smilitarizzato diventando una istituzione civile dello Stato. Oggi, a distanza di oltre cinquanta anni, il Comando di Frosinone conta tre distaccamenti distribuiti nel proprio territorio di appartenenza e sono quelli di Cassino, Fiuggi e Sora. |