Un eroe d'altri tempi.
Giuseppe Scandolara
Ricerca a cura di Liliana Ruggeri
Interessi Cremonesi, Cronaca, Onoranze a Giuseppe Scandolara, 1° giugno 1914, (Biblioteca Statale di Cremona)
Quotidiano La Provincia, 15 luglio 1913, (Biblioteca Statale di Cremona)
Quotidiano La Provincia, 17 luglio 1913, (Biblioteca Statale di Cremona)
Foto del monumento pubblicata sul quotidiano La Provincia, 30 maggio 1914
Eco del popolo, Onoranze al pompiere Giuseppe Scandolara, 30 maggio 1914
Il monumento di Aldo Balestreri dedicato a Giuseppe Scandolara lungo il viale del cimitero di Cremona
Particolare del viso nel monumento
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GIUSEPPE SCANDOLARA (1882-1913)
BIOGRAFIA E STORIA FAMILIARE Una famiglia di pompieri Giuseppe Scandolara, figlio di Rinaldo (1847-1923) e di Cecilia Lazzari (1847-1917) nasce nel Comune di Duemiglia, Cremona, il 5 agosto 1882. Il padre è originario di Duemiglia e la madre di Scandolara Ripa d’Oglio (CR) e dopo il matrimonio la coppia si trasferisce a Duemiglia dove il 26 luglio 1875 nasce il primogenito Secondo Giuseppe, segue poi la nascita di Teresa, il 5 luglio 1877 futura filatrice. Giuseppe è il terzogenito, nasce il 5 agosto del 1882 e la quartogenita risulta Maria, nata il 28 giugno 1885. Rinaldo e Cecilia, il 17 novembre 1888, si trasferiscono con i quattro figli, Secondo Giuseppe, Teresa, Giuseppe e Maria, in città, a Cremona, prima in via Morbasco, poi in via Giordano al n. 17. A Cremona nasce il quinto ed ultimo figlio, Giovanni Stefano, il 14 giugno 1890. Il padre Rinaldo svolge il lavoro inizialmente di muratore, poi facchino comunale, quindi portiere municipale per il Comune di Cremona, la madre è casalinga. Dalle fonti consultate risulta il nome di Rinaldo tra i pompieri accorsi per lo spegnimento di incendi, tra cui quello al teatro Ricci del 1896 o quello scoppiato all’Albergo del Pavone in via Bella Flora nel 1899. Egli è dunque pompiere di seconda classe, chiamato solo in caso di necessità e pagato per le ore di intervento antincendio svolte. Tornando a Giuseppe scopriamo che il suo primo lavoro fu quello di muratore, così risulta dal foglio matricolare, compilato per il servizio militare, consultato. Egli non ha frequentato le scuole, infatti, nel momento della leva non sa leggere e scrivere, è alto 1 ,65 m, ha i capelli e gli occhi castani. Svolge normalmente il suo servizio militare e viene congedato il 19 giugno 1902. Dopo il congedo cambia lavoro e diventa fumista presso la ditta Belli di via Solferino a Cremona, lavoro svolto anche dal fratello Secondo Giuseppe che nel 1901 si era nel frattempo sposato; Giuseppe impara a leggere e scrivere e compila la domanda rivolta al sindaco del comune di Cremona per diventare pompiere avventizio e viene confermato in quel ruolo dal 6 settembre 1903. Sappiamo dagli scritti di Pietro Penna, Comandante dei Pompieri, pubblicati sul periodico mensile “Federazione Tecnica Italiana del Corpo dei Pompieri” (anno IX, n. 8, 31 agosto 1913) che Giuseppe Scandolara nei suoi dieci anni da pompiere avventizio diede parecchie volte “prova di grande coraggio, di molta avvedutezza, di capacità e attitudini pompieristiche; sugli infortuni era sempre il primo ad avventurarsi ove più ferveva il pericolo; alle esercitazioni teorico pratiche era pure sempre primo a dare buon esempio di sveltezza e buona esecuzione degli esercizi, in modo da incitare gli altri all’emulazione”. Nel 1906 muore la sorella Maria, di professione sarta, e la famiglia è messa a dura prova pochi anni dopo, nel 1913, poiché Giuseppe morì tragicamente nel Po da eroe nel tentativo di salvare un amico in procinto di annegare; venne travolto dalle acque del fiume, scomparve tra i gorghi profondi la domenica 13 luglio 1913. Nelle cronache si scrisse che “Il suo generoso slancio fu ingiustamente ripagato”. Il mese di agosto 1913 il fratello Giovanni, congedato, fece domanda per entrare nel corpo dei Pompieri Municipali, la sua richiesta venne accolta ed egli si ritrovò così impegnato come pompiere sulle tracce del padre e del popolare fratello. L’eroico gesto del pompiere avventizio Giuseppe Scandolara IL FATTO Era il 13 luglio del 1913 in una “splendida giornata estiva ed il fiume Po era popolato più del consueto. La pessima stagione, il freddo dei giorni precedenti avevano stimolato il desiderio di tuffarsi nelle acque del Po che sembrava trasformato in una ridente spiaggia marina”. Così inizia l’articolo di cronaca che documenta l’eroico atto del pompiere Giuseppe Scandolara. La descrizione del fatto, della richiesta di aiuto, del momento angoscioso e della scomparsa sono narrati nel dettaglio sul quotidiano La Provincia. Alle 16.00 di quella domenica un gruppo di amici: Giovanni Soldi, Amilcare Ruggeri, Emilio Ruggeri, Annibale Amici, Giovanni Carrera ed il nostro Giuseppe Scandolara con una barca si muovono dalla sponda sinistra del Po e proseguono a valle verso lo “chalet” delle canottieri. Arrivati quasi di fronte alla strada del Sale passano sulla sponda opposta e legata la barca si tuffano in acqua. Stavano allegramente scherzando quando il Carrera (secondo altre fonti anche Giacomo Soldi) si trova in pericolo incomincia a dibattersi in acqua chiedendo aiuto. Era capitato in una “buca” e una forza misteriosa lo attirava fatalmente sul fondo del fiume. Scandolara non esitò a porgere soccorso al compagno e raggiunse il Carrera che si avvinse disperatamente al corpo dell’amico, egli cercava di avere libertà nei movimenti, voleva salvare sé stesso e trarre in riva il compagno. “La lotta fra i due, nella sua brevità fu delle più angosciose”. Il resto della compagnia era formato da “improvvisati rematori” che presero la barca e raggiunsero gli amici per salvarli. Riuscirono ad afferrare il Carrera mentre Scandolara sfuggì loro di mano ormai estenuato e privo di forze. Scrive il Comandante Penna sul mensile “Tecnica Italiana del Corpo dei Pompieri”, il 31 08 1913 “Non appena lo Scandolara con estremo sforzo ebbe compiuto il suo nobile atto, parve che un abisso profondo si fosse aperto per sottrarre l’eroe al premio meritato. Era scomparso nelle profonde e correnti acque. Lo sforzo supremo lo aveva esaurito”. I compagni fino a tarda sera scandagliarono le acque del fiume ma del corpo di Scandolara non trovarono traccia. Il giornalista che racconta la disgrazia sul quotidiano La Provincia sottolinea “Auguriamoci che le acque del Po ridiano presto le spoglie dello Scandolara affinché gli amici ed i concittadini possano rendere al modesto ma altrettanto eroico figlio del popolo commoventi solenni cerimonie”. Il giorno seguente si continuò a scandagliare il fiume ma senza successo finché mercoledì 16 luglio all’alba il fiume restituì, a duecento metri di distanza dall’accaduto, il corpo di Giuseppe Scandolara. A trovarlo era stato il fratello che traghettava con una barca in compagnia di un pompiere. Nel tentativo di portarsi a galla egli aveva battuto contro la chiglia della barca; infatti, era ferito nella parte destra del volto e così aveva perso probabilmente i sensi e la vita. Il corpo venne portato in via Giordano al n. 17 presso i familiari. Il pomeriggio di giovedì 17 luglio, alle ore 17.30 ebbero luogo i funerali a spese del comune, visto il servizio “onorato” della vittima che dal 6 settembre del 1903 era stato pompiere comunale. IL FUNERALE, IL RIMPIANTO POPOLARE I funerali furono “imponenti”, vi parteciparono cittadini di ogni ceto e quel pomeriggio l’anima popolare dei cremonesi aveva sentito tutta la “tragica poesia della grande sciagura” ed aveva voluto solennemente manifestare la propria commozione con largo tributo di riconoscenza, di stima e d’affetto accompagnando la salma all’ultima dimora. IL CORTEO FUNEBRE Il carro funebre era preceduto dalle rappresentanze, col loro vessillo, della Società Operaia Maschile e dall’Associazione Dipendenti Comunali. Il carro era ricoperto da bellissime e ricche corone di fiori che portavano le seguenti scritte: “I compagni dolenti”, “La famiglia addolorata”, “Associazione Dipendenti Comunali”, “Il Corpo dei Pompieri”, “La ditta e i compagni di lavoro”. Il feretro era circondato dai pompieri che prestavano servizio d’onore. Reggevano i cordoni il Segretario Generale del Comune Dott. Feraboli, il Comandante dei Pompieri sig. Penna, il Caposquadra dei pompieri Cesare Ghidetti e il sig. Nolli come Presidente della Associazione Dipendenti. Presenti il Commissario Prefettizio dott. Guidetti, l’ex assessore Alessandro Groppali, altri amministratori e tutti gli impiegati municipali. Oltre alle autorità prefettizie e comunali nel corteo vi erano moltissimi cittadini, amici della vittima e lo stesso Carrera, salvato da Scandolara. AL CIMITERO Al cimitero parlarono il Comandante Penna, il viceispettore urbano sig. Rizzi, ed il signor Capellini per l’Associazione Dipendenti Comunali. Si misero in luce le doti dello Scandolara, strappato all’affetto della famiglia, degli amici e dei superiori. Vennero pronunciate parole forti e commoventi “DIAMO FIORI ALLA SALMA LACRIMATA DELL’ARDIMENTOSO GIOVANE CHE SCENDE NEL SEPOLCRO TRA LO SCHIANTO DI QUANTI EBBERO CAMPO DI APPREZZARNE I NOBILI SENTIMENTI: DINANZI ALLA TOMBA DI QUESTO EROICO FIGLIO DEL POPOLO, CHINIAMO LA FRONTE REVERENTI E COMMOSSI.” Scandolara venne sepolto nel colombario n. 373, androne IV. Il comandante Pietro Penna ricordò l’animo buono e generoso del giovane lavoratore, definendolo “primo fra i migliori pompieri”, la sua tragica fine “lascia nella indelebile desolazione la famiglia, il Corpo Pompieri, ai quali non rimane che il santo orgoglio di aver dato un eroe all’umanità”. LA SOTTOSCRIZIONE POPOLARE Subito dopo il funerale venne aperta da amici e concittadini una sottoscrizione pubblica patrocinata dal quotidiano La Provincia, sotto il titolo “AD UN CORAGGIOSO POMPIERE FIGLIO DEL POPOLO”. I soldi raccolti sarebbero serviti ad erigere un monumento marmoreo da collocare in un viale del cimitero. La sottoscrizione ad agosto già procedeva in modo lusinghiero. IL RICORDO CITTADINO Domenica 12 ottobre 1913 in piazza Cavour si tenne un saggio pompieristico in onore di Scandolara per raccogliere fondi a beneficio del Pio Istituto “Infanzia Abbandonata”. La manifestazione ebbe un buon successo. Nel 1913 venne incaricato il giovane e valente scultore cremonese Aldo Balestreri per realizzare l’opera scultorea a ricordo dell’eroico pompiere, pagata con i soldi della sottoscrizione popolare. IL MONUMENTO Il monumento venne inaugurato domenica 31 maggio 1914, alle ore 9.30 con una cerimonia doverosa e mesta ma nello stesso tempo solenne. Una fiumana di popolo silente e commosso da via Ala Ponzone sfilò per le principali vie della città fino al cimitero di Cremona. Il successo della sottoscrizione di parenti ed amici aveva permesso dunque di realizzare l’opera in brevissimo tempo e chi si sarebbe recato al cimitero avrebbe avuto memoria di un “valoroso pompiere”. Giuseppe Scandolara aveva immolato la propria vita a salvezza di quella altrui e il monumento avrebbe così ricordato questo animoso e compianto giovane cremonese. RUOLO SOCIALE ED UMANITARIO DEL CORPO DEI POMPIERI DI CREMONA Perché il Corpo dei Pompieri potesse avere un giusto riconoscimento servì la morte di questo giovane? La storia dei pompieri comunali di Cremona non mutò prontamente, a causa anche dell’imminente conflitto mondiale, ma essi avevano ormai il loro eroe. Lo slancio coraggioso di Scandolara segnò un solco nella storia pompieristica cremonese tra un “prima ed un dopo la morte di Scandolara”. |
Testimonianza chiara ed esplicita sono le parole incise sotto il monumento a perenne memoria di un atto coraggioso che identificava il ruolo sociale ed umanitario del Corpo Pompieristico
“AL VALOROSO POMPIERE DEL COMUNE/ALL’INTREPIDO GIOVANE/CHE NEL FIORE DEI SUOI TRENT’ANNI/IL DÌ 13 LUGLIO 1913/ LASCIAVA LA VITA NEL PO/ PER LA SALVEZZA DI UN COMPAGNO/ I CREMONESI AMMIRATI COMMOSSI/A IMPERITURA MEMORIA/QUESTO MONUMENTO POSERO”.
FONTI
- La Provincia, L’eroico atto del pompiere Scandolara, 14 luglio 1913
- La Provincia, Il cadavere del povero Scandolara irreperibile, 15 luglio 1913; Il Po ha ridato il cadavere del coraggioso Scandolara, I solenni funerali di ieri,17 luglio 1913.
ASCr, Comune di Cremona 1868- 1946, cimitero, b. n. 508. Il 25 settembre del 1913 Gaboardi Luigi abitante in via Decia al n. 14 scrive al Commissario Prefettizio per realizzare una targa in bronzo in memoria di Scandolara Giuseppe sepolto nel “colombaio” n. 373 (androne IV).
Sarà realizzato nel 1914 anche il monumento dallo scultore Aldo Balestreri.
- ASCr, Comune di Cremona 1868- 1946, cass. 2128
- P. PENNA, Un pompiere morto da eroe, in Federazione Tecnica Italiana del Corpo dei Pompieri, mensile, 31 08 1913. Altre notizie storiche reperite in Coraggio e Previdenza Monitore Tecnico dei Pompieri, La bandiera dei pompieri di Cremona, anno XVII, Napoli, n.n. 11- 12-13, pp. 93/94
- Interessi Cremonesi, Cronaca Onoranze a Giuseppe Scandolara, 1° giugno 1914
- Eco del Popolo, 30 maggio 1914, Onoranze al pompiere Giuseppe Scandolara
ASCr, Comune di Cremona, anagrafe, impianto 1865-1901, ff. n. 850 e ff. n. 1332; impianto 1901-1920 n. 273, ff. n. 1339; impianto 1921-1953 vol. 5, ff. n. 165; vol 6 ff. n. 273; vol 4, ff n. 74
- ASCr, Foglio Matricolare, anno 1882, terza categoria, n. matricola 7203
-ASCr, Comune di Cremona, 1868-1946, cass. n.2132
-www.storiadeisordi.it
VALERIO GUAZZONI, Le vicende artistiche dell’Esposizione del 1910 al Premio Cremona. Il primo Novecento cremonese, in Storia di Cremona, Il Novecento, Bolis edizioni, Bergamo 2013, p. 325.
31 MAGGIO 1914, INAUGURATO IL MONUMENTO A GIUSEPPE SCANDOLARA NEL CIMITERO DI CREMONA
Al valoroso pompiere, all’intrepido giovane
Aldo Balestreri, scultore formatosi all’Accademia di Brera, realizza il monumento nel 1914, all’età di trent’anni, la data è infatti incisa sull’opera in alto a sinistra.
La scultura in marmo bianco di Carrara, scolpita in un blocco di circa due metri d’altezza venne inaugurata domenica 31 maggio 1914.
Balestreri realizza un’opera accademica ma di grande impatto emotivo. Si tratta di un altorilievo dove la figura di Scandolara è collocata a sinistra. In alto il suo nome e cognome scolpiti a caratteri cubitali.
L’opera è titolata “Verso il sacrificio” ed infatti Scandolara “novello martire dell’altruismo avanza, bello e indomito”. Il movimento è reso in modo armonico in ogni dettaglio, la sua testa è fiera, nel volto ha la fermezza cosciente del dovere, chiusi gli occhi in solenne raccoglimento spirituale.
Il nostro eroe è nudo e con la mano sinistra sul cuore per comprimere gli estremi sussulti mentre la mano destra posa pacata sul fuoco. Il corpo è muscoloso, ben delineato, accademico nella sua realizzazione artistica. Scandolara non è rappresentato fermo ma in cammino, il piede destro non appoggia ed il sinistro è leggermente inclinato.
Di fianco a Scandolara, sulla destra a bassorilievo è scolpita la Gloria che sorregge la corona d’alloro sulla testa dell’eroe, purtroppo ormai scomparsa. La gloria è drappeggiata da un velo e il linguaggio dell’arte riesce a trasmetterci “la fervida fiamma del sublime olocausto”. Il monumento è un’opera bella, eseguita con criteri di puro classicismo. Scandolara diviene un “Esempio ai vivi che la pace risplende, quanto più bella audacia trasse a la morte”.
Sulla lapide, ai piedi della rappresentazione scultorea, ormai quasi completamente cancellata la scritta.
L’opera risponde all’idea dell’uomo eroe, con un richiamo all’antico, precede la monumentalità del periodo mussoliniano, la rappresentazione è anticipazione e specchio di una realtà dove l’uomo del popolo diventa eroe ed è rappresentato in maniera classica.
Ringrazio la critica d’arte ed amica Tiziana Cordani che mi ha aiutata a comprendere la bellezza dell’opera scultorea di A. Balestreri.
Si ringraziano inoltre l’Archivio di Stato e la Biblioteca Statale di Cremona per aver agevolato la ricerca, Fausto Fornari e l’ANVVF Associazione Nazionale dei Vigili del Fuoco del Corpo Nazionale - Sezione di Cremona per la collaborazione.
“AL VALOROSO POMPIERE DEL COMUNE/ALL’INTREPIDO GIOVANE/CHE NEL FIORE DEI SUOI TRENT’ANNI/IL DÌ 13 LUGLIO 1913/ LASCIAVA LA VITA NEL PO/ PER LA SALVEZZA DI UN COMPAGNO/ I CREMONESI AMMIRATI COMMOSSI/A IMPERITURA MEMORIA/QUESTO MONUMENTO POSERO”.
FONTI
- La Provincia, L’eroico atto del pompiere Scandolara, 14 luglio 1913
- La Provincia, Il cadavere del povero Scandolara irreperibile, 15 luglio 1913; Il Po ha ridato il cadavere del coraggioso Scandolara, I solenni funerali di ieri,17 luglio 1913.
ASCr, Comune di Cremona 1868- 1946, cimitero, b. n. 508. Il 25 settembre del 1913 Gaboardi Luigi abitante in via Decia al n. 14 scrive al Commissario Prefettizio per realizzare una targa in bronzo in memoria di Scandolara Giuseppe sepolto nel “colombaio” n. 373 (androne IV).
Sarà realizzato nel 1914 anche il monumento dallo scultore Aldo Balestreri.
- ASCr, Comune di Cremona 1868- 1946, cass. 2128
- P. PENNA, Un pompiere morto da eroe, in Federazione Tecnica Italiana del Corpo dei Pompieri, mensile, 31 08 1913. Altre notizie storiche reperite in Coraggio e Previdenza Monitore Tecnico dei Pompieri, La bandiera dei pompieri di Cremona, anno XVII, Napoli, n.n. 11- 12-13, pp. 93/94
- Interessi Cremonesi, Cronaca Onoranze a Giuseppe Scandolara, 1° giugno 1914
- Eco del Popolo, 30 maggio 1914, Onoranze al pompiere Giuseppe Scandolara
ASCr, Comune di Cremona, anagrafe, impianto 1865-1901, ff. n. 850 e ff. n. 1332; impianto 1901-1920 n. 273, ff. n. 1339; impianto 1921-1953 vol. 5, ff. n. 165; vol 6 ff. n. 273; vol 4, ff n. 74
- ASCr, Foglio Matricolare, anno 1882, terza categoria, n. matricola 7203
-ASCr, Comune di Cremona, 1868-1946, cass. n.2132
-www.storiadeisordi.it
VALERIO GUAZZONI, Le vicende artistiche dell’Esposizione del 1910 al Premio Cremona. Il primo Novecento cremonese, in Storia di Cremona, Il Novecento, Bolis edizioni, Bergamo 2013, p. 325.
31 MAGGIO 1914, INAUGURATO IL MONUMENTO A GIUSEPPE SCANDOLARA NEL CIMITERO DI CREMONA
Al valoroso pompiere, all’intrepido giovane
Aldo Balestreri, scultore formatosi all’Accademia di Brera, realizza il monumento nel 1914, all’età di trent’anni, la data è infatti incisa sull’opera in alto a sinistra.
La scultura in marmo bianco di Carrara, scolpita in un blocco di circa due metri d’altezza venne inaugurata domenica 31 maggio 1914.
Balestreri realizza un’opera accademica ma di grande impatto emotivo. Si tratta di un altorilievo dove la figura di Scandolara è collocata a sinistra. In alto il suo nome e cognome scolpiti a caratteri cubitali.
L’opera è titolata “Verso il sacrificio” ed infatti Scandolara “novello martire dell’altruismo avanza, bello e indomito”. Il movimento è reso in modo armonico in ogni dettaglio, la sua testa è fiera, nel volto ha la fermezza cosciente del dovere, chiusi gli occhi in solenne raccoglimento spirituale.
Il nostro eroe è nudo e con la mano sinistra sul cuore per comprimere gli estremi sussulti mentre la mano destra posa pacata sul fuoco. Il corpo è muscoloso, ben delineato, accademico nella sua realizzazione artistica. Scandolara non è rappresentato fermo ma in cammino, il piede destro non appoggia ed il sinistro è leggermente inclinato.
Di fianco a Scandolara, sulla destra a bassorilievo è scolpita la Gloria che sorregge la corona d’alloro sulla testa dell’eroe, purtroppo ormai scomparsa. La gloria è drappeggiata da un velo e il linguaggio dell’arte riesce a trasmetterci “la fervida fiamma del sublime olocausto”. Il monumento è un’opera bella, eseguita con criteri di puro classicismo. Scandolara diviene un “Esempio ai vivi che la pace risplende, quanto più bella audacia trasse a la morte”.
Sulla lapide, ai piedi della rappresentazione scultorea, ormai quasi completamente cancellata la scritta.
L’opera risponde all’idea dell’uomo eroe, con un richiamo all’antico, precede la monumentalità del periodo mussoliniano, la rappresentazione è anticipazione e specchio di una realtà dove l’uomo del popolo diventa eroe ed è rappresentato in maniera classica.
Ringrazio la critica d’arte ed amica Tiziana Cordani che mi ha aiutata a comprendere la bellezza dell’opera scultorea di A. Balestreri.
Si ringraziano inoltre l’Archivio di Stato e la Biblioteca Statale di Cremona per aver agevolato la ricerca, Fausto Fornari e l’ANVVF Associazione Nazionale dei Vigili del Fuoco del Corpo Nazionale - Sezione di Cremona per la collaborazione.