Domenico Scrigna. Pompiere-fotografo di guerra
Il difficile lavoro dei vigili del fuoco durante i terribili anni di guerra in Italia, fu ampiamente documentato da un combattivo gruppo di vigili-operatori, che quasi ovunque nelle nostre città, catturarono con l’occhio della macchina da presa, momenti di intensi avvenimenti spesso tragici, pochi di spensieratezza.
Uno di questi fotografi fu Domenico Scrigna (Alpignano 24 gennaio 1901, Torino 9 febbraio 1957), brigadiere dei vigili del fuoco di Torino e autore di una straordinaria raccolta di immagini fotografiche, oggi gelosamente custodita presso l’Archivio Storico dei Vigili del Fuoco di Torino, che forma il corpus principale dell’intero archivio fotografico. Accompagnato dalla sua inseparabile macchina fotografica Leica, con cui produsse nei soli anni di guerra (1940/1945) circa 5.000 fotogrammi in bianco/nero (10.000 in totale dalla fine degli anni ’30 del 1900 al 1955 anno del suo pensionamento), ci tramanda un’opera senza dubbio la più esaustiva e straordinaria in assoluto oggi esistente in Italia sull’argomento, dalla quale percepiamo una realtà cittadina, quella di Torino, piegata ma non vinta dai duri attacchi aerei alleati. Queste foto raramente ci fanno vedere i volti dei vigili. Li possiamo solo osservare di schiena, sempre rivolti verso il campo di azione, i volti verso il fuoco, i corpi nel fumo o curvi sulle macerie e sulle vittime da soccorrere, curvi sui loro attrezzi, spesso a mani nude. Raramente si sono concessi all’obiettivo di Scrigna. Ma quelle poche volte che è accaduto, da quegli sporadici fotogrammi che l’occhio dell’operatore ci ha offerto, possiamo quasi percepire tutta la disperazione e l’angoscia che essi provavano davanti a quelle enormi volute di fiamme e di fumo, davanti a crateri grandi come una casa, ai muri insormontabili di macerie. Muri da scalare e quasi conquistare a mani nude. Domenico Scrigna, aiutato dai suoi inseparabili collaboratori: Paolo Coniglio, Angelo Colombatto e Riccardo Buono, fu anche presente negli intensi giorni che seguirono la Liberazione di Torino. Rimarranno indimenticabili le sue foto dei funerali del vigile del Fuoco Giuseppe Gibellino, uno degli ultimi partigiani a morire per la Liberazione di Torino, come le sue foto del 6 maggio del 1945, quando fotografò l’immensa e festosa folla di torinesi, i grandi dirigenti del CLN e tutti i gruppi partigiani che liberarono Torino, assiepati nell’immensa Piazza Vittorio Veneto, per l’attesissima cerimonia di consegna delle armi da parte dei partigiani, che segnò ufficialmente la conclusione della guerra. Poi le immagini delle prime grandi sciagure del dopoguerra e degli anni ’50, con una Italia che faticava a rialzarsi dai drammi del conflitto e che già veniva messa a dura prova da enormi disastri naturali o provocati dall’uomo. Ma Domenico ci regala anche attimi di spensieratezza e di leggerezza con le sue fotografie di bambini o di vigili del fuoco ritratti in momenti di stacco dalle angustie provocate da un difficile lavoro. Tutto questo oggi è fissato in un volume a lui dedicato, scritto da Michele Sforza, Curatore dell’Archivio Storico dei Vigili del Fuoco di Torino. Una straordinaria selezione di 307 immagini, raccolte in 236 pagine, realizzate da Scrigna nell’arco di un trentennio, accompagnate da un testo in parte veritiero, in parte immaginato dall’autore, che ne ricostruisce un interessante ritratto. Il volume edito dalla Graphot Editore, è stato voluto dall’Associazione Pompieri Senza Frontiere attraverso la sua sezione “Stati Generali – Eredità Storiche” e sostenuto dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Torino e dall’Archivio Storico dei VVF. |