27 gennaio 2021. Le "Pietre d'inciampo" per Aime e Bricco.
Francesco Aime
Giovanni Bricco
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Francesco aveva 22 anni quando il 13 marzo 1944 venne catturato dai nazi-fascisti sulle montagne delle Valli di Lanzo con le armi in mano. Solo tre giorni dopo venne spedito a Mauthausen con il numero di matricola 58658.
Giovanni Bricco, numero di matricola 113917, decise di rimanere in servizio, combattendo l’oppressore nazista e i loro sodali fascisti in clandestinità, continuando a svolgere il proprio compito all’interno del Comando. Di giorno soccorritore della popolazione flagellata dalle bombe, di notte impegnato nella XXIII Brigata SAP, della quale fu uno degli organizzatori, a cui fu dato il nome di uno dei primi vigili-partigiani trucidati “Pensiero Stringa”. Oggi durante la posa delle due pietre, sono stati diversi gli interventi che hanno ricordato il senso e della posa di questi piccoli monumenti orizzontali. In particolare il Comandante Vicario dei Vigili del Fuoco di Torino, Alessandro Segatori, dopo aver manifestato la propria vicinanza alle famiglie delle vittime, ha esternato tutto il suo personale orgoglio e quello del personale del Comando, per la posa delle due pietre. Un fatto molto importante per la storia dei vigili del fuoco di Torino. L’ex CRE Michele Sforza, curatore dell’Archivio Storico e promotore dell’iniziativa, nel suo intervento, dopo aver tracciato un breve profilo di Aime e Bricco, si è soffermato sul perché le due pietre siano state posizionate davanti all’ingresso dell’ex Sede Centrale di Torino in Corso Regina Margherita 128 che per cento anni esatti è stato il centro vitale del soccorso torinese e che nei cinque durissimi anni della Seconda guerra mondiale, fu anche uno dei maggiori ed importanti centri organizzativi per Resistenza torinese. Dalla porta che si presentava alle spalle dei relatori. in momenti diversi uscirono Aime e Bricco e altre decine di pompieri-partigiani per non farvi più ritorno. Nel 2019 l’Associazione Pompieri Senza Frontiere con la condivisione dell’Associazione Per la Storia dei Vigili del Fuoco, del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Torino, dell’Archivio Storico e del gruppo di lavoro “Stati Generali - Eredità Storiche”, con un’azione corale hanno promosso e sostenuto il progetto. Le “pietre d’inciampo”, sono delle piccole installazioni ideate e realizzate dall’artista tedesco Gunter Demnig, posizionate da lui stesso sui marciapiedi delle città, in prossimità degli ultimi luoghi frequentati dalle vittime prima di essere deportate nei campi di concentramento. Le “pietre d’inciampo” consistono in piccole targhe di ottone con inciso il nome del deportato, la data di nascita, la data e i luoghi della deportazione. Queste piccole targhe vengono applicate su cubetti di cemento della dimensione dei blocchetti di porfido stradali e cementati nel selciato. Fino ad oggi l’artista ha posizionato in Europa circa 80.000 pietre. A Torino con la posa del 27 gennaio 2021, sono state installate 122 pietre. Il Comando e le Associazioni proponenti unite ringraziano l'artista tedesco Gunter Demnig, che ha avuto l’affascinante intuizione delle "pietre di inciampo", il Comitato Scientifico che ha accolto il nostro sogno delle due pietre, gli enti promotori l’iniziativa e un grazie particolare agli insegnanti e ai ragazzi delle scuole che hanno partecipato con entusiasmo al progetto, con le ricerche e gli approfondimenti di Aime e Bricco. |
LA STORIA DI UN VIGILE DEL FUOCO CHE SCELSE LA LIBERTÀ – a cura della classe 3 H dell’Istituto di Istruzione Secondaria Statale Piero Calamandrei.
Il video vuole ripercorrere la storia delle Pietre d'Inciampo, ideate da G. Demnig, ma desidera altresì ricostruire, attraverso fonti scritte e testimonianze orali, la figura di Francesco Aime, un giovane Vigile del fuoco volontario che durante la II guerra mondiale scelse di lottare per la giustizia e la libertà, e lo fece andando in montagna, unendosi ai partigiani e non pensando esclusivamente al proprio futuro ma al futuro di tutti, anche delle generazioni successive, e pagò con la vita questa scelta. |
UN UOMO, UN NOME, UN ESEMPIO, UNA PIETRA D'INCIAMPO: GIOVANNI BRICCO– a cura della classe 5 H del Convitto Nazionale Umberto I.
Un passo soppesato che ci ruba un secondo, un inciampo nella memoria di un'esistenza: la vita di Giovanni Bricco che si fa strada nelle nostre coscienze. |