La storia di Rieti.
di Danilo Valloni
La storia dei POMPIERI di Rieti è priva di epica in quanto le prime notizie documentate, tra l’Archivio di Stato e quello Comunale, risalgono a circa metà del 1800. Del periodo antecendente, al momento non sono stati trovati documenti utili per individuare se e quale istituzione a livello comunale si dedicasse alla lotta contro gli incendi. Essendo il capoluogo sabino da sempre una città di dimensioni ridotte ed arroccata su di un unico promontorio – tra l’altro circondato in buona parte anche dalle acque che vi ristagnavano intorno – di fatto sino al XIX secolo tutta la vita sociale si svolgeva all’interno delle mura romane riedificate, nella terza e definitiva cerchia, l’ultima volta nel lontano 1621. Bisognerà aspettare il 1800 prima di vedere la genesi del sistema antincendio e di soccorso, seppur di stampo volontario, nella città reatina. Le prime testimonianze scritte risalgono al periodo dell’unità d’Italia e non sono nient’altro che iniziative comunali atte a prevenire i continui incendi, per lo più estivi, dovuti allo stoccaggio di fieno in maniera eterogenea all’interno delle mura cittadine. Fu proprio sulla spinta di questi primi EDITTI COMUNALI che i cittadini sentirono il bisogno, come avvenne nella maggior parte degli insediamenti urbani della nostra penisola, di contrastare in maniera organizzata i continui incendi che si innescavano all’interno delle loro Città. Si deve a EUGENIO BENUCCI di Arezzo, insegnante di educazione fisica al Liceo di Rieti, l’iniziativa di provvedere a questa mancanza del Municipio Sabino in quanto, sebbene la città avesse in dote un numero sufficiente di Vigili Urbani, la modernità che aveva investito inevitabilmente anche Rieti, richiedeva oramai delle figure istituzionali sempre più tecniche e meno approssimate per affrontare le continue alluvioni invernali ed i continui incendi cittadini. E’ per questo che nei libri antichi, custoditi nell’Archivio di Stato o nella Biblioteca Comunale, non si trovano riferimenti a gruppi organizzati nella lotta agli incendi prima dell’unità dell’Italia, ed è sempre per questo che il primo documento o per meglio dire il primo EDITTO COMUNALE è datato poco dopo l’unità dell’Italia e fa riferimento, più che ad un’azione diretta contro il fuoco, ad un’azione preventiva indiretta. In buona sostanza nei primi anni dell’800 gli incendi cittadini erano affrontati esclusivamente dal Regio Esercito acquartierato in parte all’esterno delle mura e in parte all’interno. Non c’è traccia precisa, altresì, della genesi dei POMPIERI reatini, tuttavia da documenti storici del 1880 emerge per la prima volta la figura di EUGENIO BENUCCI quale primo Comandante dei POMPIERI Sabini a cui il Municipio Reatino, un secolo dopo circa, intesterà anche una via cittadina perché vi fondò allora il gruppo sportivo “Forza e Libertà”, orgoglio di tante generazioni reatine. Da Comandante dei POMPIERI Comunali poi, compì atti di coraggio tali che ne elevarono la personalità al rango dell’ammirazione generale. Bisognerà però attendere il 1899, anno preceduto dal disastroso Sisma del 28 Giugno 1898, per vedere premiati gli sforzi dei POMPIERI volontari reatini, emancipati finalmente al rango di PROFESSIONISTI DEL SOCCORSO. Tutto questo fu reso possibile solo perché per la prima volta, durante i soccorsi, i cittadini videro all’opera dei POMPIERI professionisti, quelli inviati da Roma, di origine Papalina. L’amministrazione reatina, resasi a quel punto conto che non si poteva più aspettare oltre e che l’opera dei CIVICI POMPIERI ROMANI aveva salvato vite e messo in sicurezza parte della Città, il 20 Settembre 1899 istituì nel Comune di Rieti finalmente un CORPO DI POMPIERI.
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